Raramente capita che un partito venga lasciato dal suo stesso fondatore e leader.
Questo sta accadendo in Scelta Civica per l'Italia, il partito fondato da Mario Monti.
Monti ha lasciato il suo stesso partito perché ( a sui dire) lo si vuole fare diventare subalterno al Popolo della Libertà.
Inoltre, egli ha attaccato anche il presidente Berlusconi, dicendo che si sentirebbe a disagio se fosse in un centrodestra in cui ci sono certe personalità.
A Monti, mi verrebbe da rispondere dicendo che (può piacergli o meno) grazie al presidente Silvio Berlusconi c'è un centrodestra.
Monti ha annunciato che voterà sì alla decadenza del presidente Berlusconi dallo scranno di senatore.
Così, un movimento politico che si presentava come "nuovo" sta andando in malora.
Intanto, in quel partito volano gli stracci.
Monti accusa il Ministro della Difesa Mario Mauro di essere in combutta con l'Unione di Centro di Pierferdinando Casini e di volere essere subalterno al Popolo della Libertà.
Secondo alcune voci, un altro esponente di Scelta Civica, Andrea Romano, è pronto a lasciare il partito per mettersi nel Partito Democratico, che con ogni probabilità eleggerà Matteo Renzi come segretario.
Ora, è chiaro che l'intento di Monti era quello di togliere voti al centrodestra del presidente Berlusconi, che tanto gli sta sulle scatole per avere tolto la fiducia al suo governo nel dicembre scorso.
Fare i partiti contro qualcuno è un errore che si paga.
Questa vicenda fa un po' ridere anche se non c'è nessuno motivo di ridere.
Infatti, il nostro Paese è in crisi e la politica dà questi spettacoli.
Cordiali saluti.
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