Leggete l'articolo scritto da Gabriele Polizzi su "Italia chiama Italia".
L'articolo è intitolato "Forza Italia, processo irreversibile: indietro non si torna".
E' interessante la parte che recita:
"Tutti dicono di voler tenere unito il Pdl, facciamo in modo che resti unito. Non si chiamerà più PdL, ma dovrete abituarvi tutti a chiamarlo di nuovo Forza Italia". Alfano? “Se non e' d'accordo, se ne farà una ragione, altrimenti sceglierà quello che dovrà scegliere. Nasce Forza Italia, tutto il PdL ci si trasferisce". Qualcuno dissente? “Le novità sono importanti e qualcuno non le digerisce".
Queste parole sono dette dall'onorevole Giancarlo Galan.
Quando si decise di ricostruire Forza Italia, su ventiquattro membri del direttivo, ventitré (compresi Angelino Alfano ed i suoi) si erano espressi favorevolmente e solo uno, il senatore Maurizio Gasparri, ha espresso perplessità.
Fa specie vedere che oggi persone come Angelino Alfano e Maurizio Lupi oppongono resistenza.
Qui nessuno vuole che Forza Italia diventi un partito estremo.
Se così fosse, sarei il primo ad andarmene.
Però, il Popolo della Libertà che Alfano aveva in mente era una Democrazia Cristiana degli anni 2000.
Questo sarebbe stato inaccettabile!
A questo punto, serve una conta tra chi è con Alfano e chi è "lealista".
Se la corrente di Alfano è prevalente, sia egli il leader.
In caso contrario, si faccia una ragione di ciò.
Cordiali saluti.
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