Leggete questo articolo scritto dall'amica Francesca Padovese sul suo blog "Stand Up and Fight" che è intitolato "Tre passi nel ridicolo (e verso il baratro)".
Gilbert Keith Chesterton (1784-1936) fu un vero profeta, ad oltre ad essere stato un grande scrittore.
Due sue citazioni note recitano: "Chi non crede in Dio non è vero che non crede in nulla perché comincia a credere a tutto.
Quando la gente smette di credere in Dio, non è vero che non crede in niente, perché crede in tutto."
Ciò è vero.
Oggi, sembra di vedere lo stessa maledetta scena del film orribile e blasfemo intitolato "Dagon la mutazione del male", la scena (che io ho criticato pesantemente) in cui si distruggono le statue cristiane della chiesa e in cui si ammazza il prete.
Tutto avvenne perché un falso dio di nome Dagon (il dio dei Filistei, popolo nemico del popolo ebraico, una figura mitologica che noi cristiani riteniamo che sia un demone) ha promesso al popolo del villaggio di Inboca oro e pesce.
La situazione reale è simile.
Questa società sta rinnegando Dio, in nome del materialismo.
Sconfitto politicamente, purtroppo, il marxismo sta vincendo sul piano culturale.
Però, non credere in Dio non significa non credere in nulla ma credere nel denaro, nel potere (che in sé non sono cattivi) e in tutto ciò che Dio non è, se non credere direttamente in ciò che è contro Dio, il diavolo.
I segni di questa decadenza si vedono tutti, dall'attacco alla famiglia al rifiuto del concetto di difesa della vita.
Ora, a vederli così, i Gay Pride possono sembrare ridicoli.
In realtà, non c'è niente da ridere di fronte a questa situazione.
Qui c'è un decadimento nei valori.
Cordiali saluti.
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