Cari amici ed amiche.
L'amico Angelo Fazio mi ha inoltrato questo articolo del giornale "Panorama" che è intitolato "Corea del nord: i 7 peggiori crimini del dittatore".
Lo ha commentato in questo modo:
"In determinati periodi, l’interesse generale della politica internazionale e l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale si concentrano sull’Estremo Oriente, più precisamente sulla penisola coreana per via di certi test missilistici con testate atomiche, che portano scompiglio in quella regione, con conseguente rischio di destabilizzazione.Così, il dibattito pubblico comincia ad incentrarsi sulla complessa natura del regime di Pyongyang e sul minestrone ideologico che caratterizza il “regno” della dinastia dei Kim.
Però, in maniera un po’ troppo semplicistica si arriva a definire “regime comunista” questa sorta di “monarchia comunista di diritto divino” con fattispecie che riflettono la storia e la cultura tribale della Nord Corea
Impossibile non vederci le fattispecie di una para-religione vera e propria, con tanto di narrazioni prodigiose e sovrannaturali, incentrate soprattutto sulla carismatica figura del Capostipite della dinastia, ritenuto padre fondatore della nazione, Kim Il-Sung, deceduto nel 1994. Sul suo carisma e su questo tipo di narrazioni ha retto il potere del figlio Kim Jong-Il (il cosiddetto “caro leader”) e, dopo la dipartita di quest’ultimo nel 2011, anche quello del nipote trentenne Kim Jong-Un, attuale presidente della Nord-Corea.
Può essere utile ricordare come, nel 1994, dopo la morte di Kim Il-Sung, il parlamento di Pyongyang nominò quest’ultimo “presidente in eterno” (figlio e nipote sono ritenuti solo suoi luogotenenti!).
Inoltre, a nutrire questa venerazione, vi è tutta una serie di aneddoti fabbricati ad arte, (cui il cittadino nord-coreano sarà iniziato fin dall’infanzia), del tipo “quando il nostro signore Kim Il-Sung venne al mondo, le stelle del cielo s’illuminarono per la gioia!” oppure “il giorno in cui il nostro signore ricevette un fiore in regalo, la natura intera festeggiò, gli alberi fiorirono e la neve si sciolse attorno a lui!”.
Come si noterà, sono le caratteristiche di una para-religione vera e propria!
E può apparire estremamente riduttivo descrivere semplicemente come “regime comunista” questo sistema, sebbene, oltre alle grottesche peculiarità simil-monarchiche, la Nord-Corea sia in effetti edificata sul modello delle repubbliche popolari di estrazione socialista.
E’ da dire che la componente comunista di questo regime c’è, ma occupa un ruolo decisamente minimale nel complesso.
E’ vero che il culto della personalità verso i Kim è, in parte, ispirato a quello dei cinesi verso Mao-Tse-Dong o a quello dell’Unione Sovietica del periodo stalinista.
Tuttavia, dobbiamo aggiungere che il grosso della venerazione verso i membri di questa "dinastia" non è importata ne dalla Cina, ne dalla Russia, ma proviene dalla stessa cultura tribale della penisola coreana. Ed è, dunque, frutto di una storia millenaria.
In buona percentuale, il potere carismatico dei Kim, si appoggia su dottrine tribali endogene alla Corea stessa; in particolare sulla locale dottrina del Juche (in coreano significa “autodeterminazione”), la quale prevede che vi siano figure umane che assurgano alla semi-divinità per permettere la salvezza collettiva delle anime che compongono un popolo.
Difficile dunque, a livello sociologico, etichettare tutto ciò come mero comunismo di matrice filo-sovietica, poiché, in buona parte, il regime dei Kim è un prodotto locale dell’ambiente tribale-sociale che ha caratterizzato il modo di vivere delle popolazioni della penisola coreana per millenni; dunque, non è un sistema importato dall’estero, e neppure da qualsivoglia dottrina politica nata in Occidente.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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