Leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Il Cav tradito dalla parodia Dc Ma l'urna avrà l'ultima parola".
Io sono sempre più convinto che il termine "democristiano" non sia sinonimo di "cattolico".
Io sono cattolico ma non sono democristiano e lo dico con orgoglio.
Il problema del democristianesimo sta proprio nel suo "centrismo".
Il cattolicesimo vero non è di centro!
Di per sé (forse quello che sto per dire farà storcere il naso a qualcuno) il cattolicesimo è di destra.
Negli anni, il democristianesimo fece una cosa che nel vero cattolicesimo non è ammissibile: portare a sinistra forze che di sinistra non sono.
Mi viene in mente, per esempio, Beniamino Andreatta (1928-2007), il mentore dell'attuale Premier Enrico Letta e feroce avversario del presidente Berlusconi nell'ambito democristiano.
Andreatta fu uno dei padri dell'attuale sistema monetario europeo che tante pecche sta mostrando.
Cito anche Tina Anselmi, mentore di Rosy Bindi, che firmò la legge che legalizza l'aborto.
Io non mi riconosco in questo cattolicesimo.
Per me, il cattolicesimo è ben altro.
Cito Plinio Correa de Oliveira.
Se uno è cattolico deve essere tale anche nella vita pubblica.
Il democristianesimo non ha una posizione chiara.
A volte fa compromessi quando non si dovrebbero fare.
Con questo, non dico che debbano mancare il dialogo, la sintesi tra idee diverse o, solo quando è necessario, il compromesso.
Però, il compromesso deve essere dettato dalle necessità e non deve essere abitudinario, altrimenti (per razione) si rischia di dare spazio agli estremismi.
Quello che sta accadendo in Grecia ed anche in Austria, ove il partito che fu fondato da Joerg Haider ha preso tanti voti, sono segnali preoccupanti.
Cordiali saluti.
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