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mercoledì 9 ottobre 2013

Editto di Milano, cosa resta?

Cari amici ed amiche.

Il mio amico e collaboratore Angelo Fazio mi ha inoltrato questo articolo del sito "Radio Vaticana" che è intitolato "Serbia: a Nis celebrazione ecumenica per Il 1700° dell'Editto di Costantino".

Nel 313 AD, l'imperatore romano Costantino (274 AD-337 AD)  I dichiarò il Cristianesimo religione non più perseguitata nell'Impero Romano, con l'Editto di Milano, permettendo alla Chiesa di diventare un punto di riferimento per tutti gli Europei.
Quest'anno si fanno le celebrazioni a Nis, una città della Serbia che in epoca romana si chiamava Naissus e in cui nacque questo imperatore, si celebra il 1700° anno dell'Editto di Milano.
Oggi, però, sembra di essere tornati indietro di 1700 anni.
Prendiamo, ad esempio, il caso del genocidio armeno.
La Chiesa armena ha dichiarato martiri le vittime del genocidio operato dai Turchi e la Turchia si dice contraria.
Ora, l'Unione Europea vuole fare entrare la Turchia.
Tuttavia, se fosse seria, l'Unione Europea imporrebbe alla Turchia il riconoscimento del genocidio tra le condizioni per l'adesione.
Invece, non accade questo.
In molti Stati europei e dell'Occidente sono stati introdotti i matrimoni gay e chi si oppone ad essi rischia anche l'arresto.
Il caso della Francia è un esempio.
Si attacca la fede in ogni dove.
Nemmeno l'imperatore Giuliano l'Apostata (331-363), che a noi è noto per avere cercato di riportare il paganesimo nell'Impero Romano,  avrebbe fatto una cosa del genere.
Sembra quasi che i numerosi martiri, tra cui le Sante Perpetua e Felicita e l'imperatore bizantino Costantino XI Dragazes Paleologo, fossero morti per niente.
Dobbiamo cambiare rotta!
Io voglio lanciare una proposta:  Nis deve essere riconosciuta Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO.
Manderò questo articolo anche il Dipartimento della Cultura della Città di Nis.
Diamo un segnale forte!
Cordiali saluti.





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