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mercoledì 9 ottobre 2013

Vajont, la parola al ministro Maurizio Lupi

Cari amici ed amiche.

Leggete l'articolo del blog del Ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi che è intitolato "50 anni dopo il disastro del Vajont".
E' interessante la parte che recita:

"Io oggi ho partecipato alla commemorazione della Camera dei deputati, ho ascoltato i miei colleghi e ne ho tratto quattro indicazioni, per il nostro presente e per la nostra progettualità per il futuro.
  1. La prima è la responsabilità. Chi fa azioni sul territorio, chi progetta infrastrutture, piccole, medie o grandi opere deve farsi guidare dall’idea e dalla pratica della responsabilità verso il bene comune.
  2. La seconda è la solidarietà. E’ la grande risorsa del nostro popolo che sempre emerge in situazioni drammatiche come questa: la solidarietà e le virtù civiche degli italiani.
  3. La terza è la non contrapposizione tra sviluppo e tutela del territorio. Si può fare sviluppo, si può lavorare per il progresso di un paese avendo a cura la salvaguardia dell’ambiente.
  4. La quarta è la sfida che abbiamo davanti oggi. Qual è lo spazio, quali sono le risorse per attuare quanto ho appena detto, per coniugare sviluppo e ambiente?".
Io non sono certamente una "colomba" del Popolo della Libertà.
Tuttavia, mi ritrovo pienamente in queste parole del ministro.
Chi fa infrastrutture deve valutare ogni aspetto del territorio in cui opera.
Per esempio, se si deve scavare una galleria, si deve vedere se il terreno è coerente (omogeneo e compatto) o incoerente.
Se si deve fare un viadotto, si deve vedere se c'è rischio di frane.
Qualora dovessero esserci problemi, chi ha fatto l'infrastruttura deve assumersi ogni responsabilità.
La solidarietà verso chi è colpito da cataclismi non deve mancare.
Siamo anche un popolo cristiano.
Il concetto di tutela del territorio non deve essere contro quello di sviluppo.
Certo, si debbono fare le dovute valutazioni ma non si può dire no alle opere che servono.
Cordiali saluti.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.