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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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sabato 1 ottobre 2011
HELL'S KITCHEN (U.S. Season 8)- LA RECENSIONE
Cari amici ed amiche.
In attesa che qui in Italia si possa vedere la sua IX stagione, faccio una recensione sull'VIII stagione di Hell's Kitchen, che ha visto come vincitrice Nona Sivley, la cuoca originaria di Atlanta, città dello Stato americano della Georgia.
Mi ha fatto piacere il fatto che abbia vinto lei perché era stata bistrattata per il fatto che facesse il pollo fritto, che non è un piatto di alta cucina. E' la vittoria della semplicità.
In realtà, questa edizione del noto reality show condotto dall'altrettanto noto chef Gordon Ramsay ha avuto più di un vincitore.
Infatti, oltre alla vincitrice effettiva, Nona, vi sono stati dei "vincitori morali".
Il primo tra tutti è Trevor "Trev" McGrath (nella foto), un barman-cuoco di Chicago.
Tutti lo facevano passare per "scarso" perché non era uno chef ma è un barista. Eppure, per poco Trev non è arrivato alla finale e sono convinto che avrebbe potuto vincerla.
Vi riporto qui una sua intervista sul sito "The Trevor Adventures".
Trev merita un ringraziamento da parte di noi italiani. In un episodio ha proposto la pasta con pomodoro e salsiccia.
E' stato un un "ambasciatore" della nostra cucina.
Anche Jilian Flathers, sous chef di Pagosa Springs (Colorado), e Gail Novenario, l'executive chef di Wantagh (dello Stato di New York), hanno ottenuto una vittoria morale.
Come Trev, poco ci mancava che arrivasse in finale.
Piuttosto simpatico è stato l'eccentrico chef Raj Brandston. Ha fatto arrabbiare lo chef Ramsay a tal punto che l'ha eliminato nonostante la vittoria della sua squadra.
Sicuramente è un personaggio.
Qui in Italia avrebbe avuto un grande successo, come personaggio televisivo.
Ho notato che ci sono stati tre chef di origine italiana. Cito, infatti, Vinni Accardi jr, Lisa LaFranca e Louis Repucci.
Peccato che nei quindici episodi del reality show non siano andati lontano.
Lisa è stata eliminata al primo episodio, dopo una prestazione disastrosa della sua squadra, Luois è uscito al quarto e Vinny al decimo.
Sinceramente, critico molto il comportamento del secondo classificato, Russell Kook, il sous chef di Madison, in Colorado.
Sarà forse il doppiaggio in italiano ma ho notato nel suo atteggiamento una certa presunzione.
Parlo per esperienza personale, certi atteggiamenti sul posto di lavoro, si pagano.
Russell si è mostrato un ottimo chef ma il suo atteggiamento l'ha penalizzato.
Lo stesso discorso vale per Sabrina Brimhall, la prep chef di Moreno Valley, in California.
Va bene essere sicuri di sé stessi ma non si deve esagerare.
Ha attaccato tutti e tutto, a cominciare dai colleghi come Nona e Melissa Doney, l'executive chef di Albany, nello Stato di New York.
Mi è stato simpatico Rob McCue, lo chef di uno studio legale di Massapequa, dello Stato di New York.
Questo chef ha fatto della mole imponente un punto di forza.
In un mondo in cui si pretende che tutti siano "omologati" in un certo modo Rob ha rappresentato un po' un tipo di persona che va controcorrente.
Mi ricorda un mio ex collega di classe delle Scuole Superiori che aveva lo stesso "problema" di Rob e che diceva sempre: "Grassezza è bellezza!".
La cuoca di Chicago Antonia Boregman si è fatta ricordare per avere fatto vomitare lo chef Ramsay all'inizio della serie TV, dopo che gli ha propinato la sua "Zuppa del Martedì grasso".
Purtroppo, Antonia ha lasciato anzitempo il programma perché si è sentita male.
Sinceramente, non mi è piaciuto il trattamento riservato a Boris Poleshuk, lo chef di catering russo-americano di Manalapan, New Jersey.
Io credo che lui non abbia saputo reggere la pressione. Per questo, forse, sudava molto durante i servizi e faceva degli errori.
Ma certe espressioni di qualche suo compagno che ha fatto riferimento alle sue origini sono molto discutibili.
Io penso che non si debba mai arrivare a questo punto.
Non si sono visti i cuochi Lewis Curtis, l'executive chef di Beebe (Arkansas) ed Emily Kutchins, l'executive chef di una casa di riposo di Chicago.
Non mi hanno fatto una grande impressione. Forse, ciò è dovuto alle loro prestazioni non proprio impeccabili.
Lo chef Ramsay è stato come al solito, vulcanico.
Le sue arrabbiature sono state proverbiali.
In fondo, Hell's Kitchen mostra quello che è uno spaccato del mondo del lavoro.
Che sia una cucina, una fabbrica o un ufficio, il mondo del lavoro è una giungla. C'è sempre un capo che insulta o un collega che parla male degli altri.
Forse, Hell's Kitchen è forse il più "educativo" dei reality show.
E' promosso a pieni voti il nuovo maitre James Lukanik , che ha sostituito Jean Philippe Susilovic. Un buon manager di sala in di un ristorante deve sapere reggere ogni pressione.
Quest'ultimo ha lasciato il programma per dirigere un ristorante di Gordon Ramsay negli USA.
Merita un ringraziamento Gordon Ramsay che in un episodio del reality show ha organizzato una serata italiana.
Questa è un un'ottima pubblicità per il nostro Paese che è apprezzato in tutto il mondo.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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