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venerdì 2 settembre 2011

L'UNITA' D' ITALIA, LA CHIESA E LO SCARSO SENSO CIVICO DEGLI ITALIANI




Cari amici ed amiche.

Vi invito a guardare questo filmato che ho preso da Youtube e a consultare i siti http://books.google.it/books?id=-vMuAAAAYAAJ&printsec=frontcover&dq=concordato+1818&hl=it&ei=FG9fTo72DMmaOs23qOwC&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCsQ6AEwAA#v=onepage&q&f=false e http://www.ilportaledelsud.org/costituzione2s1848.htm. Ringrazio l'amico Andrea Casiere (Istituto della Ricerca Storica delle Due Sicilie) che mi ha segnalato questo materiale che ho trovato interessante.
Nel video viene mostrato uno spezzo di un film ambientato nell'Italia del 1860, nell'ultimo periodo del Regno delle Due Sicilie. I siti mostrano rispettivamente il Concordato del 1818 tra il Regno delle Due Sicilie e la Santa Sede e la Costituzione dello stesso regno.
Il Regno delle Due Sicilie fu sicuramente caratterizzato da un'alleanza tra trono ed altare. Credo che lo stesso discorso valga per il Regno d'Inghilterra (divenuto poi Regno di Gran Bretagna ed Irlanda) o per gli Stati ortodossi, come anche l'antico Impero Bizantino. Lo stesso imperatore Giustiniano (482-567) affermò che l'ordine dello Stato dipende anche dal buon funzionamento della Chiesa.
Lo stesso discorso non vale per il Regno d'Italia, quel regno che venne fuori da quel processo forzoso (e discutibile) causato da Giuseppe Garibaldi, da Cavour e da tutti coloro che vollero la nascita di quel succitato Stato. Questo non nacque intorno alla Chiesa ma contro la Chiesa e contro il Papa.
Tra trono ed altare non ci fu l'alleanza ma una vera e propria guerra.
Fuggito in Vaticano, Papa Pio IX scomunicò re Vittorio Emanuele II e la politica del nuovo Stato italiano, che praticamente era quella quella del Regno di Sardegna, fu all'insegna dell'anticlericalismo.
Da qui nacque un dilemma in cui si trovò la maggioranza del popolo italiano.
I sudditi di questo nuovo regno si trovarono a dovere scegliere tra l'essere cristiani e l'essere italiani.
Da una parte, il Papa non volle che i cattolici partecipassero alla politica dello Stato.
Dall'altra, lo Stato fu ostile alla Chiesa. Promosse le "leggi Siccardi" del 1855 che soppressero monasteri e limitarono la Chiesa.
Quindi, la maggioranza degli Italiani di allora (che era cattolica) si pose la questione di dovere scegliere tra l'obbedienza alla Chiesa cattolica e la fedeltà allo Stato.
In pratica, si trovarono come i cattolici inglesi dei secoli XVI e XVII che dovettero scegliere tra l'obbedienza alla Chiesa di Roma e la fedeltà allo Stato e alla Corona, con l'adesione alla Chiesa anglicana.
Forse, noi possiamo capire tanti difetti degli Italiani di oggi, come la questione dell'evasione fiscale.
Proprio di fronte allo scontro tra Chiesa e Stato, gli Italiani di allora dovettero scegliere se essere fedeli allo Stato o obbedienti al Papa. Forse, gli italiani che non riconobbero il Regno d'Italia potrebbero essere stati più di quanti la storia ufficiale vorrebbe fare credere.
Da qui potrebbe essere nato lo scarso senso civico degli Italiani.
Quando non ci si riconosce in una determinata struttura, si fa di tutto per non essere conformi ad essa.
Cordiali saluti.





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