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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 24 settembre 2011

IL VENTO DEL LAICISMO





Cari amici ed amiche.

Leggete questo articolo del blog "La Croce e la Spada" che parla di un caso (avvenuto in Australia) di un bambino affidato ad una coppia lesbica e che è stato sottratto ad essa perché le due affidatarie lo avevano travestito da donna e ne avevano diffuso la foto in tale guisa:

"Nel 2009, in Australia, un bambino chiamato con lo pseudonimo di Campbell è stato affidato ad una coppia lesbica insieme alla sorellina Abby, 12 anni. Costei ha però rifiutato le due donne, ed è stata trasferita in una famiglia normale. Campbell è rimasto con la ‘famiglia’ adottiva fino a poco tempo fa. Recentemente, infatti, il bambino, di 6 anni, le è stato sottratto dalle autorità, poiché le due donne lo avevano travestito da bambina, fotografandolo e pubblicando le immagini su Facebook. Una delle due donne ha già cominciato il processo per cambiare sesso, mentre la compagna sta seguendo un trattamento di fertilità. Raccolti questi dati, il tribunale dei minori del New South Wales ha immediatamente tolto il bambino alla coppia e rimosso le immagini dal social network, inviando nel mentre un’indagine sull’agenzia di affidamento responsabile dell’assegnazione di Campbell alla famiglia omosessuale. Barbara Holborow, ex magistrato della Children’s Court, secondo il Dailymail avrebbe dichiarato “Oh mio Dio, che cosa stiamo facendo”, riferendosi alla strisciante e finora inarrestabile conquista dell’occidente da parte dei gay. Il Ministero della Famiglia ha aperto un’indagine chiedendo se nella procedura d’affidamento fosse stato tenuto in considerazione il benessere del bambino. La madre naturale, si è appreso, aveva provato varie volte a riottenere la custodia. [Fonte: UCCR (Unione Cristiani Cattolici Razionali)]
La comunità internazionale, appresa questa vicenda, non ha potuto fare a meno di interrogarsi sulla stabilità delle coppie omosessuali, e soprattutto sulla loro possibilità di adottare bambini. Inutile dire che stiamo assistendo a un favoreggiamento, nei Paesi ove è possibile, delle coppie omosessuali nelle liste di adozione. Perché se una coppia normale non viene scelta nessun giornale ne parla, mentre se ad essere esclusa per motivi comuni è una coppia gay si scatena l’Apocalisse. Anche una sola, piccola azione può facilmente essere mutata in un casus belli ed essere sbandierata come l’ennesimo torto alla comunità LGBT. Un po’ meno recente è il caso di una coppia lesbica che negli USA ha causato la morte della figlia affidatale: la compagna della madre ha picchiato la bimba fino ad ucciderla poiché questa si rifiutava di chiamarla ‘papà’. Questi episodi dovrebbero essere emblematici di una situazione ormai insostenibile. Dire che sono casi isolati non fa che nascondere il problema. Nascondere una realtà politicamente scorretta che mostra come le coppie omosessuali non solo non siano competenti a crescere una vita, ma siano anzi pericolose per il suo sviluppo psicofisico. Sono molto in voga tra i sostenitori delle adozioni gay le dichiarazioni d’importanti università; inutile dire che le indagini svolte non abbiano fini scientifici, ma vogliano essere pubblicità all’ateneo, che diventa così paladino della libertà, dell’uguaglianza e della ragione illuminata. Infiniti sono stati i discorsi di importanti personalità del mondo politico, culturale e scientifico volti a dimostrare come sia saggio e giusto concedere alle coppie gay di adottare bambini. E come anzi gli omosessuali abbiano una sensibilità maggiore delle persone normali, e che quindi vivere con loro sia l’ideale per un bambino. Di qui a favorire le coppie gay nelle adozioni il passo è breve: il politicamente corretto ha trovato una base scientifica, cosa desiderare di più? Ormai i blog di sinistra sono tappezzati di immagini relative ai diritti pretesi dagli omosessuali, i vari simboli maschile-maschile e femminile-femminile intrecciati e belle frasi sostenenti come l’amore gay sia uguale a quello eterosessuale. Ogni ‘mente illuminata’ del panorama socio-politico occidentale, leggendo quanto scrivo si straccerebbe le vesti, gridando all’ingiustizia e scatenando l’ennesima caccia all’omofobo. Così come nella Dalmazia di Tito ‘italiano’ significava automaticamente ‘fascista’, omofobo è oggi chiunque non dichiari al mondo che l’amore omosessuale è più sincero di quello etero e che i gay siano continuamente maltrattati. Gli omosessuali domandano tramite le loro organizzazioni pari diritti, ma quello che sta succedendo è l’opposto. Consci che la morale odierna è dalla loro parte, fanno di tutto per dimostrare di essere migliori. Pretendono di essere considerati uguali, contraddicendosi poi immediatamente nella loro massima espressione, il Gay Pride. Perché, infatti, una comunità che chiede di essere assimilata nella società rivendicherebbe un ‘orgoglio’? Se davvero i gay credessero di essere persone normali come noi perché ogni anno organizzano una manifestazione in cui dichiarano di avere un’identità a parte? Chiaramente oggi non si possono dire queste cose, altrimenti si diventa fascisti. Il Gay Pride è solo un esprimere la volontà di integrarsi nella società, potrebbe dire un benpensante. Ma la verità è un’altra: oggi gli intellettuali di sinistra e gli esponenti del relativismo morale si sono uniti al movimento ateo e alla sinistra massimalista in chiave anticattolica, per trascinare un occidente dalle innegabili radici cristiane nel baratro del nichilismo etico e della cancellazione dei valori umani e civili. Importanti vittorie sono già state conseguite, come l’eutanasia e la pillola abortiva, e oggi il tentativo è di annullare il concetto di famiglia: la famiglia com’è intesa da millenni potrebbe scomparire in nome del nuovo Illuminismo, la cui dea non è la Ragione, ma la Follia. Non ci si accorge, completamente impegnati nella battaglia contro la Chiesa, del fondamentalismo islamico strisciante che lentamente dilaga in Europa. Nonostante l’assenza di diritti umani nel mondo musulmano è proprio la sinistra paladina dell’uguaglianza a difendere le orde islamiche dalle voci di chi vuole svegliare l’Occidente. È proprio quella sinistra baluardo dei diritti dei gay a sostenere, in chiave questa volta antiamericana e antisraeliana, Paesi come l’Iran, dove le esecuzioni di omosessuali sono all’ordine del giorno. Sono infinite le contraddizioni di questa gente, ma questo non basta a farne calare il potenziale mediatico. Sta alle persone che ancora si riconoscono nei valori della morale cristiana-occidentale, quella dei diritti civili e della libertà, combattere contro un relativismo di idee che porterebbe l’Umanità all’autodistruzione.".

Ora, faccio qualche considerazione.
Qui, nessuno vuole incitare all'odio verso questa o quell'altra persona ma bisogna essere consci del fatto che non si possano mettere in discussione i valori fondanti di una società evoluta per tutelare maggiormente una minoranza.
Anzi, c'è il rischio che salti lo stesso principio di una democrazia che dice che la maggioranza comanda.
E' chiaro che i gay siano una minoranza. Come tali, le minoranze vanno rispettate ma non possono imporre i loro canoni.
Per questo, è stato giusta, ad esempio, la bocciatura della legge proposta dall'onorevole Paola Concia (Partito Democratico) da parte del Governo e della maggioranza.
Oltretutto, la cosa si fa più seria quando si tratta di quei valori fondamentali di una società, come la famiglia.
Ad esempio, in Spagna, con le discutibili leggi proposte da Zapatero, sono stati banditi persino le parole "padre", "madre", "marito" e "moglie".
Siamo arrivati all'assurdo.
Da che mondo e mondo la famiglia è fondata da un uomo e da una donna.
Già il termine "matrimonio" richiama la parola "madre" , che è riferita al fatto che dal matrimonio nascano dei figli.
Ora, sembra quasi che si voglia forzare questa legge (che prima di tutto è naturale) per accontentare determinate lobbies politiche ed intellettuali.
Concordo con la domanda scritta nell'articolo che dice:
"Se davvero i gay credessero di essere persone normali come noi perché ogni anno organizzano una manifestazione in cui dichiarano di avere un’identità a parte?"
Effettivamente, questa domanda deve fare riflettere.
I gay dicono di essere delle persone normali.
Una persona che si crede normale non ha bisogno di manifestare.
Anzi, una persona che ostenta certe caratteristiche rischia di diventare antipatica agli occhi di molti.
E' evidente che ci sia chi cerca di forzare certe leggi che sono basilari.
Chi lo fa dice di cercare dei diritti ma in realtà vuole ottenere solo i privilegi perché chi vuole imporre su una maggioranza instaura (di fatto) una dittatura.
Purtroppo, la Chiesa è presa di mira da queste lobbies.
La Chiesa parla di famiglia e dell'importanza del rapporto tra uomo e donna.
E' chiaro che a certe lobbies questo non garbi.
Lo stesso discorso vale per altri temi, come quello dell'eutanasia e dell'aborto.
La Chiesa difende la vita sempre perché è sacra.
E' logico che a certe lobbies questo non garbi.
La Chiesa difende le radici culturali che si rifanno alla tradizione giudaico-cristiana dell'Occidente.
Certe lobbies intellettuali vogliono riscrivere i libri storia, parlando ad esempio di Alessandro Magno, della Magna Graecia, dell'Impero Romano, dell'Illuminismo, del Risorgimento o del socialismo, tralasciando, ad esempio il grande patrimonio che ci consegnò la tradizione giudaico-cristiana, a cominciare dalle opere classiche che furono salvaguardate dai monaci che le trascrissero, evitando che esse andassero distrutte.
Una comunità che rinnega il proprio passato non ha futuro.
Chi, ad esempio, contesta il Santo Padre, quando visita una città o un Stato estero, si deve rendere conto di questo.
Noi dobbiamo capire che siamo in pericolo.
Del resto, in una realtà in cui si fanno i supermercati davanti ai cimiteri (di cui ho scritto nell'articolo intitolato "La sinistra, i "cattolici democratici" ed il laicismo" ) e in cui si vogliono togliere i crocifissi dalle scuole ciò è palesemente dimostrato.
Infatti, rischiamo di essere deboli di fronte alle sfide attuali che sono molto serie, a cominciare dal fondamentalismo islamico.
Di fronte a tali sfide non possiamo rispondere con il nichilismo e con il relativismo.
E allora, riflettiamo!
Cordiali saluti.

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