UNA PIETRUZZA NELLA SCARPA

Cari amici ed amiche.

Avrei un'altra considerazione da fare sulla questione del "Paese di merda", questione che ho trattato sia su questo blog e sia su "Italia chiama Italia", nell'articolo intitolato "Italia Paese di merda, Silvana Mangione rifletta".
La conferma del fatto che il nostro Paese sia caduto molto i basso è proprio su questo blog.
Di recente, infatti, vi è un "signore" di nome Pasquale che commenta su gli articoli da me scritti. Leggete gli articoli, intitolati "Manovra? Il migliore compromesso possibile! Atteggiamento della CGIL? Sbagliato!" e "Turchia, l'Europa rifletta".
I commenti scritti da Pasquale (ammesso che si chiami così) sono pieni di odio ed atti solo a contestare ciò che è scritto.
E' questo il livello a cui arrivata la dialettica all'interno della nostra politica e della nostra società.
Vi è, infatti, colui che criminalizza ciò dice (o ciò che scrive) il proprio avversario (se non il proprio avversario stesso) e che semina odio, facendo (ad esempio) "azioni di disturbo" (con maree di commenti, spesso pieni di insulti e quant'altro) nei siti e nei blog degli altri (come nel caso di Pasquale), oltre a mandare claques nei comizi di della parte politica avversa.
Al signor Pasquale (e non solo a lui) vorrei dire che prima di essere di destra o di sinistra, si è italiani.
Da quello che vedo, lui preferisce (invece) lo scontro.
All'"amico" in questione vorrei dire una cosa.
Se oggi l'Italia è un "Paese di merda", la colpa è di chi la pensa come lui. Un Paese diviso ed in cui i cittadini arrivano quasi a scannarsi tra loro per il solo fatto di avere delle idee diverse non può essere chiamato in nessun altro modo.
Visto che ha il "coraggio" di insultare su blog degli altri, perché il "signor" Pasquale non se ne fa uno suo, con tanto di nome, cognome e foto?
Visto che gli piace scrivere, ci metta la faccia!
Cordiali saluti.