Dear friend.
Don' t forget the death. Don't forget the grief. Pray for the victims of September 11 attacks.
If you believe...pray for them. Dear fiend...pray and remember.
Goodbye.
Cari amici ed amiche.
Sono passati dieci anni dall'attacco terroristico alle Twins Towers e al Pentagono ma questa ferita è ancora sanguinante. Mi permetto di riportare questa testimonianza esposta su Facebook dall'amica Angela Ronchini:
"Sono passati, ormai, 10 anni da quel 11 Settembre 2001, che ha cambiato il mondo o, più specificatamente, il modo di vivere del mondo. Tutti, chi più o chi meno, ricordiamo perfettamente dove eravamo, cosa stavamo facendo, con chi parlavamo, quando un amico, un parente, un collega avuta per caso la notizia ci informò di cosa stava accadendo. Siamo tutti passati da “incredibile incidente aereo” al “attacco all'America” nel giro di 18 minuti.
Di quegli attimi io ricordo solo la mia assoluta incapacità, per un momento di parlare, rispondere al telefono, trovare le chiavi della macchina.
Vivevo, allora, a Roma Quartiere super lusso Olgiata, in fondo alla Cassia, quello del delitto Filo Della Torre, la cui villa era mia vicina.
Alle 15.02 ero in procinto di uscire, come sempre, per andare a prendere a scuola mia figlia Lavinia......che frequentava la Scuola Americana e avrebbe terminato le lezioni alle 16.30 e con il traffico di Roma bisognava sempre prendersi un largo margine di vantaggio.
Mentre cercavo le chiavi della macchina, squillò il cellulare: mio figlio da Londra mi avvertiva di quello che stava accadendo e di accendere la tv. Risposi, frettolosamente, che avrei guardato i TG della sera. E fu allora che squillò il telefono di casa e all'altro capo del filo c'era la scuola che mi diceva di andare il più in fretta possibile a recuperare mia figlia “per ragioni di sicurezza” , ma di non allarmarmi che i Carabinieri a protezione stavano già arrivando.
Non realizzai subito, ma accesi la tv...e il viso e la voce di Emilio Fede invasero il mio salotto.....
Il cellulare squillò nuovamente, mia madre da Milano mi chiedeva di mia figlia grande che era in quel momento a NewYork per lavoro e proprio lì.....non capii più nulla...cercai di comporre il numero di mia figlia che risultava irraggiungibile......provai col cellulare..e intanto il fisso squillava.....sul teleschermo passavano le immagini....
Credo che il tutto durò forse un minuto, prima che la voce di mio figlio da Londra mi tranquillizzasse che la sorella stava bene, e, non riuscendo a telefonare aveva inviato una mail al fratello, ben conoscendo le mie difficoltà con la moderna tecnologia, ma a me sembrò fossero passate ore. Recuperai la tranquillità e ricordai la figlia, che attendeva a scuola e il marito che era a Riyadh in Arabia Saudita e sicuramente stava tentando di mettersi in contatto con noi....
Arrivata alla scuola, Polizia e Carabinieri erano già a protezione, recuperai Lavinia e tornammo a casa per piazzarci davanti alla tv.
Dopo tutto cambio. Cambiò il mio stato d'animo, quando portavo a scuola Lavinia, perché vivevo male il tempo tra l'entrata e l'uscita, io che al semaforo tra Grottarossa e la Cassia, mi scoprivo, con tutti gli altri, lo leggevo sui volti, a chiedermi se l'aereo che sorvolava fosse sempre passato di lì, io che chiedevo la telefonata ai miei figli e a mio marito prima del decollo e subito dopo l'atterraggio...Poi la bandiera USA in macchina, gli insulti degli imbecilli con la bandiera arcobaleno e le congratulazioni di chi diceva”brava” io non avrei coraggio.....la manifestazione a Piazza del popolo in Dicembre e gli arcobaleno che, passato il primo momento di spiazzamento, sostenevano che in fondo gli americani se lo erano cercato , se non addirittura fatto da sé....
E' cambiato il modo di viaggiare, controlliamo chi ci sta vicino, indossiamo il crocefisso anche se non frequentiamo la Chiesa, abbiamo messo in soffitta il beauty case.....siamo pronti all'emergenza, se ci dicono scendete dalla metrò , ubbidiamo ordinatamente (Madrid e Londra), ci aspettiamo che accada qualcosa, sappiamo che accadrà, anche se non sappiamo quando, seguiamo con le lacrime i funerali dei nostri soldati uccisi in Afghanistan, abbiamo fatto ore di coda per omaggiare i Carabinieri caduti a Nassiryia, abbiamo imparato a rispettare ed ammirare il nostro esercito....che combatte per la nostra libertà....c'è stata Londra (e ancora una volta mia figlia era scesa poco prima proprio da quella fermata), Madrid.....sappiamo di essere in guerra, ma andiamo avanti..il terrore non ci ha spaventato, non abbiamo ceduto alla paura di aver paura!
Un piccolo aneddoto a spiegazione di quanto i nostri comportamenti siano cambiati.......
A novembre del 2001 mio marito stava rientrando a Roma da Riyadh, mi chiamò da Francoforte per dirmi che l'aereo era in perfetto orario. Come attaccai la cornetta, da Milano chiamarono che dovevano parlargli e che cambiasse volo e andasse direttamente a Milano, ma il cellulare era spento.
Come al solito, senza pensare, feci quello che da anni facevo: chiamai la Compagnia aerea con l'intenzione di lasciare il messaggio e far chiamare mio marito alla gate di imbarco. Usai la formula consolidata:” Mi scusi mio marito l'Ing.......è sul vostro volo per Roma proveniente da Riyadh Arabia Saudita, mi scuso moltissimo, ma devo assolutamente parlargli ora, prima che si imbarchi...altrimenti non potrò più farlo......” sentii il gelo dentro la cornetta, io stessa mi resi conto che stavo dicendo una enormità, che quello che prima era normale, ora non lo era più....ma le parole erano ormai uscite e a nulla valse il mio”tranquilla siamo italiani e cristiani”! Freddamente la Signora mi disse che ci avrebbero pensato loro...... Non so cosa accadde tra Francoforte e Roma, ma il mio telefono fu isolato e mio marito spostato su un altro volo.....tre ore più tardi.
Da allora ho imparato a scegliere le parole con cura prima di chiamare una compagnia aerea, anche solo per prenotare: l'11 Settembre 2001 è entrato a far parte del quotidiano, ognuno di noi se lo sente a fianco, ci vive, ci convive.....cerca di batterlo non avendone paura!".
Ora, faccio qualche mia considerazione.
Anch'io ho parenti negli USA, nel New Jersey. Tra l'altro, colgo l'occasione per fare i miei auguri a Michele (Mike) Alì, un cugino di mia madre, che si è sposato. L'ho conosciuto ed è una brava persona. Merita ogni bene.
A dispetto del cognome, è italiano, siciliano.
Anche questi miei parenti percepirono il terrore e provarono una grande rabbia.
Questa ferita fu grave e tuttora sanguina.
Per ricordare, ho preso da Youtube che mostra l'edizione straordinaria del TG1 (telegiornale di RAI 1) dell'11 settembre 2001.
Su quanto successe in quel giorno tristissimo è stato detto molto. Ancora oggi, tanto si dice e tanti teoremi (spesso assurdi) si fanno.
C'è chi agita lo spettro di presunti complotti da parte delle multinazionali del petrolio piuttosto che del Mossad, il servizio segreto israeliano.
Oramai, contro Israele si dice di tutto e di più. Leggete il commento vergognoso sull'articolo intitolato "Un video indegno!".
Agitare lo spettro dei complotti è solo una speculazione sulle vittime di questo grave, magari, per avere un po' di visibilità. Così si crea solo della grande confusione.
Chi ricorre a certi teoremi è la classica persona che non ha nulla da fare, che magari è frustrata dalla vita e che, per uscire da questo stato di frustrazione, parla pubblicamente di certe teorie di vari complotti, confidando su fatto che la gente si appassioni a ciò.
Non ci vuole molto a capire che quanto accadde quel giorno altro non fu che un vile attentato fatto da un gruppo terroristico di nome Al Qaeda?
Invece, per cercare popolarità o in nome del suo livore antiamericano, ricorre a certi teoremi.
Questa è pura speculazione sulla pelle delle vittime di una grandissima tragedia.
Tra l'altro, in quel vile attacco, morirono anche degli italiani.
Leggete l'articolo che mi è stato segnalato dall'amico di Miami (Florida) Carlos Echevarria, del blog "Caput Mundi".
Seguite il link http://www.italymag.co.uk/italy-featured/september-11/remembering-italian-victims-911.
Quindi, è evidente che questa tragedia avesse toccato (e tuttora tocchi) anche noi.
Coloro che morirono nelle Twins Towers, nel Pentagono e nell'areo caduto in Pennsylvania furono vittime dell'odio e della volontà di potere.
Leggete questo articolo che è stato segnalato dall'amico Angelo Fazio su Facebook e che è intitolato "Studi islamici: quanti errori".
E' evidente che chi fece quell'attacco fece un'opera di terrorismo.
Incutendo terrore, si acquisisce potere su chi è stato attaccato.
Avere potere significa esercitare un'influenza sulla vittima di quell'attacco.
Quindi, il terrorismo non è dissimile da ogni altra forma di espansionismo.
Allora, riflettiamo!
Chi crede, preghi per le vittime dell'11 settembre 2001. Chi non crede, rifletta.
Tragedie simili non vanno dimenticate.
Queste tragedie non possono essere dimenticate perché solo il ricordo può fare sì che i nostri cari che morirono in quei vili attacchi restino con noi.
Inoltre, solo il ricordo è il migliore antidoto contro la paura.
Infatti, ricordando, si impara a non avere paura.
Se non si ha paura, la strategia del terrorismo non sarà efficace.
Così, terroristi non potranno avere nessun potere su di noi.
Ricordiamoci di ciò.
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