Cari amici ed amiche.
Nove parlamentari del Popolo della Libertà hanno scritto una lettera al cardinale Angelo Bagnasco. Questa lettera è stata firmata da 9 parlamentari del Popolo della Libertà che sono:
Raffaele Calabrò, Roberto Formigoni, Maurizio Gasparri, Maurizio Lupi, Mario Mantovano, Mario Mauro, Maurizio Sacconi, Gaetano Quagliariello e Eugenia Roccella.
Proprio dal sito del presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ho preso il testo, che recita:
"Milano -
«Non possiamo accettare che siano gli alfieri del laicismo più sprezzante, chi abitualmente dileggia la morale sessuale cattolica e vorrebbe una Chiesa muta e intimidita, a plaudire oggi alle parole dei vescovi italiani, utilizzate strumentalmente e applicate in modo unilaterale, con esclusivo riferimento al presidente del Consiglio». Lo scrivono nove politici cattolici del Pdl in una lettera aperta al presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, pubblicata oggi da Avvenire. Roberto Formigoni tra i firmatari assieme a Raffaele Calabrò, Maurizio Gasparri, Maurizio Lupi, Alfredo Mantovano, Mario Mauro, Gaetano Quagliariello, Eugenia Roccella e Maurizio Sacconi.
Punto di partenza della missiva è l’accoglimento delle indicazioni e dei richiami della prolusione letta lunedì scorso al Consiglio Episcopale Permanente, che – sottolineano i firmatari – non sono «ad personam» in quanto rivolti a tutto il Paese. Respinti senza se e ma i commenti della sinistra, definiti «giudizi violenti e definitivi» provenienti «da cattedre, che si sono sempre contraddistinte per il doppio peso con cui hanno giudicato e continuano a giudicare la Chiesa a seconda della convenienza politica».
Nella lettera si dà apertamente atto al cardinale Bagnasco che la Chiesa ha il diritto-dovere di esprimere, «secondo la dottrina e la morale cristiana», il suo giudizio su «alcuni comportamenti personali, pur mai esibiti, ma diventati clamorosamente pubblici grazie a un’intrusione violenta nel privato» e sottoposti «al giudizio pubblico».
E rilevano, inoltre, l'equilibrio del presidente della Cei testimoniato «dalle considerazioni sulla magistratura» e «l'ingente mole di strumenti di indagine messa in campo nei confronti di un'unica persona, quando altri restano indisturbati». «Non sappiamo – concludono i politici – quanto di tutto questo immenso polverone rimarrà dal punto di vista giudiziario. Sappiamo però che anche questo è un immenso polverone che ammorba l'aria, confonde le priorità e annebbia il giudizio di tanti».".
Sono perfettamente d'accordo con quanto scritto e penso che come me la pensino in tanti.
Qui c'è un'intollerabile ipocrisia da parte di chi, fino a ieri, insultava la Chiesa, parlava di presunte "lobbies cristiane" che vogliono comandare il mondo e che dileggiava la morale cattolica, ed oggi si erge a "paladino" dell'etica cristiana, quando guarda caso, c'è da insultare il presidente Berlusconi.
Trovo che sia disgustoso un simile attegggiamento.
Molti di coloro che oggi si ergono a moralizzatori, ieri parlavano di "amore libero" , magari fumando una bella "canna", uno spinello. Mi risulta che nel '68, periodo che questi signori esaltano, si fosse fatto così.
Con il presidente Berlusconi, questi ipocriti fanno i moralisti. Però, quando si deve parlare di famiglia o difesa della sacralità della vita, ecco che questi signori rispolverano il loro "buon vecchio" anticlericalismo ed attaccano la dottrina di Santa Romana Chiesa definendola "retrograda" e quant'altro.
Così non si fa!
Da cattolico e da persona che si riconosce nel Popolo della Libertà, non accetto lezioni da chi un giorno offende la Chiesa ed un altro, quando attacca il presidente Berlusconi ed il centrodestra, si erge a "defensor fidei" e cita il Santo Padre ed il Vangelo.
Scusate la veemenza dei miei toni ma l'ipocrisia mi disgusta.
Sono d'accordo con quanto scritto nella lettera.
Cordiali saluti.
Punto di partenza della missiva è l’accoglimento delle indicazioni e dei richiami della prolusione letta lunedì scorso al Consiglio Episcopale Permanente, che – sottolineano i firmatari – non sono «ad personam» in quanto rivolti a tutto il Paese. Respinti senza se e ma i commenti della sinistra, definiti «giudizi violenti e definitivi» provenienti «da cattedre, che si sono sempre contraddistinte per il doppio peso con cui hanno giudicato e continuano a giudicare la Chiesa a seconda della convenienza politica».
Nella lettera si dà apertamente atto al cardinale Bagnasco che la Chiesa ha il diritto-dovere di esprimere, «secondo la dottrina e la morale cristiana», il suo giudizio su «alcuni comportamenti personali, pur mai esibiti, ma diventati clamorosamente pubblici grazie a un’intrusione violenta nel privato» e sottoposti «al giudizio pubblico».
E rilevano, inoltre, l'equilibrio del presidente della Cei testimoniato «dalle considerazioni sulla magistratura» e «l'ingente mole di strumenti di indagine messa in campo nei confronti di un'unica persona, quando altri restano indisturbati». «Non sappiamo – concludono i politici – quanto di tutto questo immenso polverone rimarrà dal punto di vista giudiziario. Sappiamo però che anche questo è un immenso polverone che ammorba l'aria, confonde le priorità e annebbia il giudizio di tanti».".
Sono perfettamente d'accordo con quanto scritto e penso che come me la pensino in tanti.
Qui c'è un'intollerabile ipocrisia da parte di chi, fino a ieri, insultava la Chiesa, parlava di presunte "lobbies cristiane" che vogliono comandare il mondo e che dileggiava la morale cattolica, ed oggi si erge a "paladino" dell'etica cristiana, quando guarda caso, c'è da insultare il presidente Berlusconi.
Trovo che sia disgustoso un simile attegggiamento.
Molti di coloro che oggi si ergono a moralizzatori, ieri parlavano di "amore libero" , magari fumando una bella "canna", uno spinello. Mi risulta che nel '68, periodo che questi signori esaltano, si fosse fatto così.
Con il presidente Berlusconi, questi ipocriti fanno i moralisti. Però, quando si deve parlare di famiglia o difesa della sacralità della vita, ecco che questi signori rispolverano il loro "buon vecchio" anticlericalismo ed attaccano la dottrina di Santa Romana Chiesa definendola "retrograda" e quant'altro.
Così non si fa!
Da cattolico e da persona che si riconosce nel Popolo della Libertà, non accetto lezioni da chi un giorno offende la Chiesa ed un altro, quando attacca il presidente Berlusconi ed il centrodestra, si erge a "defensor fidei" e cita il Santo Padre ed il Vangelo.
Scusate la veemenza dei miei toni ma l'ipocrisia mi disgusta.
Sono d'accordo con quanto scritto nella lettera.
Cordiali saluti.
Sono d'accordo, la sinistra è laica e anticlericale ad intermittenza, mentre diventa improvvisamente "papalina" quando si tratta di criticare Berlusconi. A mio avviso, però, Bagnasco dovrebbe prendersela di più con i preti pedofili che non con la classe politica o con Berlusconi...un conto è andare a puttane, un altro violentare i bambini. Oggi la chiesa fa la voce grossa (almeno apparentemente) ma arriva troppo tardi, cioè dopo che è scoppiato lo scandalo di pedofilia a livello mondiale. In parte ha dovuto ammetterlo lo stesso Ratzinger. Questa mancanza di tempestività (per usare un grosso eufemismo) nell'affrontare un problema così grave, la priva di credibilità sia quando parla di giro di vite contro i pedofili, sia quando mette il becco su quello che fanno i politici...
RispondiEliminaLa questione della pedofilia nella Chiesa è complessa.
RispondiEliminaIn realtà, va detto che contro di essa sia stato fatto un processo mediatico senza tenere conto del fatto che, secondo le statistiche, la maggioranza degli abusi non sia opera di uomini di Chiesa ma di persone laiche e non legate all'istituzione religiosa.
Non è solo una questione di numeri. Documenti come la "De delicitis gravioribus" (scritto da Ratzinger quando era ancora cardinale per conto di Wojtyla) che riservano SOLO alla Congregazione della dottrina della fede il diritto di processare i pedofili, senza fare NESSUNA menzione all'obbligo morale e civile per ogni prete o vescovo di denunciarli all'autorità CIVILE, hanno sicuramente contribuito all'occultamento e quindi al reiterarsi dei crimini di pedofilia. Quindi non è una questione di percentuali di preti pedofili rispetto al totale (ovvio che non sono la maggioranza), ma di PROTEZIONE che i vertici hanno riservato alle mele marce, pur di tutelare il "buon nome" della chiesa....come se questo "buon nome" dovesse valere di più della dignità e dell'innocenza dei bambini!
RispondiEliminaE' anche una questione di numeri.
RispondiEliminaSolo il 6% dei casi di pedofilia è opera di uomini di Chiesa.
Mentre il 60% avviene in famiglia.
Il resto avviene nelle scuole e in altri ambienti.
Purtroppo, c'è una lobby anticattolica che fa di tutto per screditare la Chiesa.
Perché, ad esempio, non si parla di quanto succede in certe famiglie islamiche, in cui fanno sposare delle bambine a uomini maturi?
Anche questa è pedofilia.
La Chiesa deve sempre cercare di mantenere integra la propria immagine, vista la situazione prima descritta.
Ti ricordo che il Santo Padre ha preso delle misure forti contro i preti pedofili.
Fucilone,abbi pazienza, ma non si può difendere l'indifendibile tirando sempre in ballo l'alibi della "lobby" o del "complotto" anticattolico....non solo le violenze pedofile ci sono state (e temo che quelle degli uomini di chiesa siano di più del 6%, ma come ho detto non voglio farne una questione numerica), ma - cosa ancora più grave - non c'è stato NESSUN CASO di denuncia dei REI (non solo peccatori, ma REI!) alle autorità civili da parte dei prelati! NEANCHE UNO! Ormai una buona parte del mondo cattolico è terribilmente scossa da questi scandali e dalla loro sistematica copertura, al punto che lo stesso Ratzinger è stato costretto ad affermare di "comprendere" coloro che abbandonano la chiesa a causa del problema della pedofilia.
RispondiEliminaTu dici che il papa ha preso delle misure forti contro le mele marce: chi vivrà vedrà, ma ti ricordo che in ogni caso si è mosso con un ritardo davvero deprecabile (anche questo, in parte, l'ha ammesso), dato che non è un problema affatto nuovo...alcuni dei casi di pedofilia che emergono oggi risalgono a decenni addietro, segno questo che neppure i papi precedenti hanno saputo (o voluto?) affrontare il fenomeno. E dire che Gesù aveva usato parole durissime contro i pedofili ("chi scandalizzerà uno solo di questi bambini, sarebbe meglio che gli venisse legata una macina al collo ed essere gettato in mare!").
P.S: D'accordo con te sul fatto che si dovrebbe parlare di più anche dei matrimoni tra bambine e uomini maturi che avvengono in certe famiglie islamiche. Purtroppo neppure il mondo musulmano è esente da casi di pedofilia.