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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 17 settembre 2011

LA VIGNA DEL SIGNORE

Cari amici ed amiche.

Leggete questo brano del Vangelo (capitolo 20, versetti 1-16) che sarà letto nelle nostre chiese, durante le Sante Messe:


"[1] "Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna.

[2] Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna.

[3] Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati

[4] e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono.

[5] Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto.

[6] Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi?

[7] Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna.

[8] Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli operai e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi.

[9] Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro.

[10] Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero un denaro per ciascuno.

[11] Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo:

[12] Questi ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo.

[13] Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro?

[14] Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te.

[15] Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?

[16] Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi". ".

Ora, cerco di esprimere il significato di questo brano. Se noi lo leggessimo con superficialità, daremmo ragione a quei primi assalariati che rimproverarono il padrone al fatto che avesse dato loro la stessa paga che diede agli ultimi arrivati. Invece, noi dobbiamo ragionare nel profondo. Gesù volle dirci che non è importante la ricompensa, ossia la paga per il lavoro svolto nella vigna, ma il lavoro stesso. La paga è solo una conseguenza.
La vigna altro non è che il Regno dei Cieli. Quindi, per un cristiano conta essere nel Regno dei Ciele e stare nella comunità cristiana, la Chiesa.
Certo, essa è fatta da noi uomini. Noi uomini possiamo sbagliare. Ma essa riunisce in sé tutte le persone, nella fratellanza in Cristo.
Quegli assalariati citati nella parabola siamo noi. Ognuno di noi deve avvicinare il proprio prossimo, il proprio fratello e fare sì che anche egli si salvi. Gesù venne per salvare i peccatori, anche quelli più duri. Gesù morì per avere salvato i peccatori.
Se Gesù (che è Figlio di Dio) si "sporcò le mani" per cercare di aiutare i peccatori a salvarsi, perché non possiamo farlo noi?
Questo è "essere umili lavoratori nella vigna del Signore", come disse di sé il Santo Padre, Papa Benedetto XVI alla sua elezione al seggio di Pietro, che avvenne il 19 aprile 2005.
Noi dobbiamo riflettere su questo.
Cordiali saluti.

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