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lunedì 26 settembre 2011

LE PAROLE DEL CARDINALE BAGNASCO? NON VANNO STRUMENTALIZZATE!






Cari amici ed amiche.

Ieri, presidente della Conferenza Episcopale Italia, il cardinale Angelo Bagnasco, ha espresso un parere sulla politica, parlando di comportamenti "tristi" e "vacui".
Per qualcuno, il riferimento del discorso fatto dal cardinale non è stato niente poco di meno che il presidente Berlusconi.
Ovviamente, l'opposizione ha colto la palla al balzo per cantare la solita tiritera che dice che il presidente Berlusconi debba andarsene e subito c'è stato un tam tam di voci che parlano (addirittura) di uno scontro tra Palazzo Chigi e la Chiesa cattolica.
E' la classica confusione della politica italiana.
Io trovo che sia "triste" e "vacuo" il comportamento di chi ha strumentalizzato le parole del cardinale, per il mero consenso politico.
Il cardinale si riferiva a tutta la politica.
Di comportamenti tristi e vacui in questa politica ce ne sono tanti e non è una questione di destra o di sinistra oppure una questione di politica nazionale o locale. E' una questione di persone. Purtroppo, qualcuno non ha capito ciò ed usa le parole del cardinale, come una "clava" contro il proprio avversario.
La Chiesa parla a tutti, sia a quelli di centrodestra e sia a quelli di centrosinistra.
Inoltre, trovo grottesco che a strumentalizzare le parole del cardinale siano proprio quelli che negli anni passati fecero dell'anticlericalismo una bandiera politica.
Io penso che bisogna smetterla con i moralismi.
Mi permetto di citarvi un brano del Vangelo secondo Matteo (capitolo 15, versetti 1-9) che ho preso direttamente dal sito della Santa Sede e che recita:

"[1] In quel tempo vennero a Gesù da Gerusalemme alcuni farisei e alcuni scribi e gli dissero:

[2] "Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Poiché non si lavano le mani quando prendono cibo!".

[3] Ed egli rispose loro: "Perché voi trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione?

[4] Dio ha detto:
Onora il padre e la madre
e inoltre:
Chi maledice il padre e la madre sia messo a morte.

[5] Invece voi asserite: Chiunque dice al padre o alla madre: Ciò con cui ti dovrei aiutare è offerto a Dio,

[6] non è più tenuto a onorare suo padre o sua madre. Così avete annullato la parola di Dio in nome della vostra tradizione.

[7] Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo:

[8] Questo popolo mi onora con le labbra
ma il suo cuore è lontano da me.

[9] Invano essi mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini". ".

A me sembra che qui in Italia molti stiano facendo come quei farisei che, esteriormente, seguivano la legge ma, in cuor loro, erano pieni di menzogna ed ipocrisia.
Io penso che questo brano del Vangelo valga per molti di noi italiani (anche nel mondo politico) come credo che valga un altro dettato del Vangelo (Giovanni, capitolo 8) che dice: "Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra".
Prima di guardare le pecche degli altri, bisogna guardare dentro sé stessi.
I veri comportamenti tristi e vacui di questa politica sono la litigiosità e l'autoreferenzialità.
Una politica caratterizzata da una lite costante non è triste e vacua?
Una politica in cui ognuno fa riferimento a sé stesso e non al partito né all'elettore e in cui si va anche contro il proprio partito, per una questione di visibilità personale, non è triste e vacua?
Una politica in cui si parla di gossip veri e presunti (per denigrare il proprio avversario) non è una politica triste e vacua?
Una politica in cui si criminalizza il proprio avversario non è triste e vacua?
Forse, prima di giudicare di gli altri, qualcuno dovrebbe guardare dentro sé stesso, invece di strumentalizzare le parole dette da un rappresentante di un'istituzione universale qual è la Chiesa cattolica.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.