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martedì 20 settembre 2011

I TRE MOSCHETTIERI, LA RECENSIONE

Cari amici ed amiche.

Faccio una recensione del romanzo di Alexandre Dumas il vecchio "I tre moschettieri" ("Les trois mosquetaires"). Questo romanzo fu scritto nel 1844 e fu ambietato nella Francia di re Luigi XIII (1601-1643).
Voglio fare questa recensione, cercando da dare una chiave di lettura ai personaggi chiave (mi si scusi il "bisticcio") che sono i tre moschettieri, Athos, Porthos ed Aramis, D'Artagnan.
I moschettieri rappresentano la società sotto al tempo di re Luigi XIII. Quello dei Moschettieri era il reparto della guardia del re.
Il moschettiere Athos è presentato come un personaggio colto e raffinato. Egli è capace di nascondere le proprie emozioni. Conosce l'arte di cavalcare, è un ottimo spadaccino e non si fa mancare nulla. E' anche il più viziato. Quando non era ancora un moschettiere ma conte di Fère sposò rivelatasi marchiata a fuoco e che si scopri essere l'incantatrice Milady. Ha le onorificenze dell'Ordine della Giarrettiera (conferita dal re d'Inghilterra Carlo I Stuart, cognato di re Luigi XIII), di quello dello Spirito Santo (conferita dalla regina Anna d'Austria, consorte di re Luigi XIII) e di quello del Toson d'Oro (conferito dal re d'Inghilterra Carlo II Stuart, anche se l'ordine è spagnolo).
Il moschettiere Porthos, invece, è un personaggio alla mano e, per tanti versi, alla buona.
La sua amante, la signora Coquenard, è moglie di un procuratore ottantenne. Porthos confida in lei per le sue finanze. Il marito di lei, però, impedì questi favori. Porthos è uno scommettitore incallito.
Scommetteva ogni cosa che gli capitava a tiro. E' il moschettiere che teneva di più all'onore del corpo dei Moschettieri del re. Tra i tre era il più forte. In un romanzo successivo, "Vent'anni dopo", la regina Anna d'Austria lo nominerà barone du Vallon.
Il moschettiere Aramis, invece, è un uomo ascetico e religioso. Solo provvisoriamente indossa i panni del moschettiere, il che gli permette di essere religioso e di amare una nobildonna.
La sua inclinazione religiosa traspare anche nella sua ottima conoscenza della lingua latina e nella sua attitudine a comporre poesie.
In questo contesto irrompe Charles de Batz de Castelmore d'Artagnan (D'Artagnan), un povero guascone (basco) che vuole diventare guardia del re e che inizio alla storia.
Per fare ciò, porta con sé una lettera di presentazione da mandare al signore di Tréville che però gli è stata rubata dal cavaliere di Rochef. Dopo l'udienza con Trèville, incontra per caso i tre moschettieri e decide di sfidarli a duello, l'uno all'insaputa dell'altro.
Al momento in cui si arriva al duello, entrano in scena le guardie del cardinale Richelieu, il primo ministro, che arrestano tutti perché i duelli sono vietati.
I quattro ( i tre moschettieri più D'Artagnan) combattono contro le guardie e vincono.
Il giorno dopo, vengono invitati dal re, che li rimprovera per la violazione della legge che vieta i duelli ma si complimenta con loro.
Schierato formalmente con il re, il cardinale Richelieu osteggia la regina Anna, sua moglie, perché ha parenti spagnoli e per le sue origini austriache.
Inoltre, la regina è amante del duca di Buckingham. Come pegno della loro relazione, la regina diede al Buckingham dodici puntali di diamanti che le furono regalati dal marito.
Il cardinale scopre la cosa e ha tentato di mettere in cattiva luce la regina.
D'Artagnan si innamora della guardarobiera della regina Constance Bonacieux che gli chiede di andare a riprendere i diamanti.
D'Artagnan ed i tre moschettieri partono per l'Inghilterra ma durante il viaggio vengono braccati dalle spie e dai soldati di Richelieu.
Solo D'Artagnan arriva a Calais e riesce ad andare in Inghilterra, ove incontra il duca di Buckingham che gli ridà i diamanti ma ne mancano due che sono stati rubati da Milady de Winter, una spia del cardinale Richelieu.
Buckingham fa fare due diamanti falsi e D'Artagnan torna in Francia con i dodici puntali.
Trèville chiede a D'Artagnan di ritrovare i tre moschiettieri. Prima, incontra Porthos, che era rimasto nella localda, Aramis, che si era ritirato in preghiera a Crevecoeur, ed Athos che era nella dispensa della locanda stessa.
D'Artagnan ingaggia un scontro con il conte di Winter che poi lo invita al suo palazzo, lì conosce Milady. Per capire la posizione che occupa a corte, D'Artagnan finge di innamorarsi di Milady.
Questa, però, ama il conte di Wardes. Ketty, la cameriera di Milady, si era invaghita di D'Artagnan e gli consegna una lettera scritta da Milady al suo amato. D'Artagnan si presenta al posto di Warders per uccidere Milady.
Quando sta per uccidere Milady, D'Artagnan scopre che sulla spalla aveva un marchio a fuoco, un giglio, il simbolo dei condannati a morte.
Milady si mette ad urlare e D'Artagnan scappa. Nel frattempo, scoppia la guerra contro gli ugonotti. I moschettieri sono a La Rochelle, nell'ultima piazzaforte ugonotta.
Per vincere la guerra, Richelieu manda Milady in Inghilterra ad uccidere il duca di Buckingham. D'Artagnan e gli altri scoprono tutto e mandano una lettera a lord Winter, cognato di Milady, che la intercetta e la arresta.
Milady, però, corrompe il generale Felton che la fa evadere. Ella, quindi, uccide il duca di Buckingham.
Intanto, lo stesso eroe viene a sapere che Constance sta morendo perché avvelenata da Milady.
D'Artagnan volle consegnare la donna alla giustizia e venne aiutato dai moschettieri e da un uomo avvolto in un mantello rosso.
Riescono a prenderla.
Milady viene accusata di crimini orrendi. Ella respinge le accuse ma arriva l'uomo avvolto nel mantello rosso che si svela. E' il boia di Lille. Sua fratelle si suicidò a causa di Milady che ricevete la sua condanna.
Per i suoi servizi, D'Artagnan riceve da Richelieu il grado di luogotenente dei moschettieri.
Ora, i tre moschettieri rappresentano le tre realtà della società francese dell'epoca.
Athos rappresenta la vecchia nobiltà, la nobiltà di sangue.
Porthos rappresenta il popolo.
Aramis rappresenta la Chiesa ed il clero.
I tre rappresentano quella società legata al feudalesimo e che era divisa in "oratores" (coloro che pregano), "bellatores" (coloro che combattono) e "laboratores" (coloro che lavorano).
In questo contesto, D'Artagnan rappresenta la "nuova nobiltà", che verrà rappresentata da una nuova classe sociale, la borghesia.
Però, in D'Artagnan vi è ancora quel concetto di fedeltà a determinati valori della società, valori che vennero spazzati via dalla Rivoluzione francese.
Forse, oggi noi dovremmo recuperare certi valori di quella società, in cui (pur tra intrighi a palazzo e tutti gli errori umani possibili) vi erano ancora il valore di un Dio presente nella vita pubblica ed in cui non c'erano i vari popolacci che fecero le rivoluzioni che distrussero ogni valore intrinseco della società.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa foto presa dalla pagina Facebook di Christian Ricchiuti, esponente di Fratelli d'Italia.