Ringrazio l'amico Morris Sonnino che mi ha portato all'attenzione un articolo di Flaminia Camilletti (scritto su "La Verità") che tratta la questione del telelavoro. Io non sono sfavorevole al telelavoro.
Anzi, penso che le aziende italiane farebbero bene a sfruttare di più questa opportunità per potere abbattere le spese.
Ergo, un impiegato potrebbe operare da casa e fare ciò che fa un collega che opera in sede.
Una cosa del genere sarebbe un'opportunità per chi abita troppo lontano dalla sede di lavoro.
Purtroppo, vi è anche il rovescio della medaglia.
Infatti, tante aziende puntano sul telelavoro estero.
A fare ciò sono soprattutto aziende come quelle che trattano il trading online.
Non so se vi sia mai capitato di ricevere telefonate da persone che parlano con accento straniero che vogliono propinarvi dei servizi di trading online.
Così, vengono "assunte" per vendere servizi di trading online o altri servizi persone che vivono all'estero e che vengono pagate in base al costo della vita e al fisco dei Paesi in cui vivono.
In Paesi come le Filippine o i Paesi dell'Est Europa la vita costa meno e vi è un regime fiscale meno pesante di quello dei Paesi occidentali.
Così, le persone dei Paesi in questione che vengono assunte con il telelavoro vengono pagate di meno che da noi.
Questo rischia di aprire la strada ad una nuova forma di sfruttamento.
Oltre a ciò, vi è anche il rischio di una perdita di posti di lavoro anche qui da noi.
Se una cosa del genere accadesse sarebbe negativo.
Nessun commento:
Posta un commento