Oggi, si festeggia la Repubblica. Sia chiaro, io non ho un pregiudizio verso la monarchia.
Ci sono Stati monarchici e parlamentari che sono perfettamente democratici (come il Regno Unito) e repubbliche che non sono democratiche.
Di questo scriverò sul blog "Il Gran Candeliere di Antonio Gabriele Fucilone".
Però, visto che l'Italia è una repubblica si festeggia.
Ora, questa festa stride con la realtà degli ultimi anni.
Dovremmo festeggiare il ritorno della democrazia dopo la dittatura ma in questi due anni ogni garanzia costituzionale è stata calpestata.
Penso, per esempio, al Green Pass, il quale non aveva (e tuttora non ha) valenza sanitaria.
Infatti, è stato (e tuttora è da considerarsi) uno strumento politico.
Il I articolo della Costituzione recita:
"L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".
Peccato che oggi vi sia tanta disoccupazione (ed io lo so bene) e che i governi di questi ultimi anni non siano nati da elezioni.
Questo ribadisce il concetto secondo il quale i termini "repubblica" e "democrazia" non sempre collimano.
Oggi, l'Italia è una repubblica.
Però, non è più un Paese pienamente democratico.
Bisogna prendere atto di ciò.
I fatti lo dimostrano.
Basti pensare alle campagne di demonizzazione del dissenso riguardo al vaccino, campagne di demonizzazione spesso incoraggiate anche dal Governo.
La stessa situazione si sta ripetendo con la guerra russo-ucraina.
Dunque, dov'è finita la democrazia?
Si festeggia ma forse c'è poco da festeggiare, visto l'andazzo a cui stiamo assistendo.
Si festeggia per amor di Patria ma qualche riflessione deve essere fatta e si deve agire di conseguenza.
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