Ne riporto questo stralcio:
"La concezione tradizionale di creazione era pressappoco così: Dio ha creato le cose dal nulla, quindi Egli è la Causa prima e il Fine ultimo. Di conseguenza tutto è da Lui voluto e permesso per un bene maggiore. Il bene maggiore ultimo è la salvezza eterna delle anime, quindi tutto è misteriosamente ordinato a questo fine. Nessun evento è quindi solo naturale, appunto perché la natura non è una entità autonoma rispetto a Dio, ma anche gli eventi naturali hanno a che fare, direttamente o indirettamente, con la salvezza.
Essi devono quindi essere messi in relazione con il peccato degli uomini, sia con la situazione decaduta dopo il peccato delle origini, sia con i peccati attuali. Non con i peccati contro la natura (gli eco-peccati) ma i peccati contro Dio. È quindi lecito, e anzi doveroso, che la Chiesa guidi anche ad una riflessione di questo tipo e colleghi i pericoli che vengono dalla natura al disegno provvidenziale di Dio per la nostra salvezza. Essi quindi possono e debbono essere interpretati anche come inviti alla conversione e alla purificazione spirituale.
La teologia contemporanea però non accetta più questa visione della creazione. Sulla linea tracciata dal gesuita padre Teilhard de Chardin, c’è un movimento di evoluzione dall’imperfetto al più perfetto e Cristo è il Punto Omega di questa evoluzione. Per san Tommaso era certo che il mondo non fosse eterno, appunto perché creato dal nulla, anche se non era dimostrabile secondo lui un suo inizio.
Ora invece, il mondo è un processo tendente sempre al meglio il cui vertice è Cristo. Si potrebbe dire – calcando un po’ la mano – che non è più la creazione a derivare da Dio ma Dio dall’evoluzione del cosmo. Un principio fondamentale della metafisica cristiana era che il più non viene dal meno.
Nella nuova visione, invece, il più può venire dal meno, perché la materia può produrre la forma. La materia, come sostenuto da tanti - si pensi per esempio ad Ernst Bloch - non è solo materia ma possiede una dinamicità interna che le permette di generare le forme. Secondo Teilhard ciò è evidente nell’uomo: in lui la materia produce lo spirito, si tratta del famoso processo di “ominizzazione”. L’uomo è un prodotto dell’evoluzione, non è stato creato direttamente da Dio tramite il suo Soffio di vita, ma è stato creato indirettamente dall’interno del processo di creazione-evoluzione. Perfino l’anima può avere questa origine, nonostante Pio XII nella Humani generis abbia confermato la dottrina opposta".
Questa crisi è lo specchio di una situazione che sta creando travaglio nella Chiesa e nel mondo cattolico, del quale anch'io faccio parte.
Oramai, la Chiesa è lacerata al suo interno, tra tendenze progressiste e conservatrici.
Mentre i prelati conservatori e progressisti si scontrano, la teologia è sempre più trascurata ed i fedeli sono lasciati a sé.
Ad aggravare la situazione, vi è anche l'impossibilità di andare a messa.
Le messe sarebbero dovute riprendere l'11 maggio ma (a quanto pare) riprenderanno il 24 maggio, se tutto andrà bene.
I vescovi si sono lamentati con il Governo ed il Centro Studi "Rosario Livatino" ha fatto un ricorso.
Ciò è stato giusto e sacrosanto, dato che la libertà di culto è fondamentale.
Per contro, Papa Francesco ha detto delle cose che sembrano contrarie, frenando i vescovi.
Parafrasando quanto scritto da Magdi Cristiano Allam nel suo libro "Islam siamo in guerra", il relativismo è entrato nella Chiesa.
Tutto questo sta avvenendo a fronte dell'atteggiamento di un potere civile che ha limitato la libertà religiosa.
Il caso di Soncino, nel quale un prete si è visto entrare i carabinieri in chiesa mentre diceva messa con altre tredici persone, tutte distanziate, è ancora oggi un paradigma di ciò.
Così, oggi, noi cattolici siamo soli, almeno ragionando dal punto di vista umano.
Infatti, Dio c'è sempre.
Siamo umanamente soli perché nel clero vi è uno scontro tra tendenze diverse che fa perdere a tutti il vero obbiettivo e perché mancano le celebrazioni liturgiche.
Infatti, il cattolicesimo non è solo una fede individuale ma è anche una fede comunitaria.
La partecipazione fisica alla messa, salvo i casi nei quali le persone sono impossibilitate, per esempio nei casi di malattia, è il segno della comunità cattolica.
Nella messa, vi è l'incontro vero con Gesù Cristo presente nell'Eucaristia.
Chi non crede in questo non può definirsi cattolico.
Può definirsi cristiano, magari più vicino al protestantesimo.
Per chi pensa che Cristo non sia realmente presente nell'Eucaristia, vi è il protestantesimo.
Nel protestantesimo, Cristo non è realmente presente nell'Eucaristia o, secondo il luteranesimo, è presente solo per consustanziazione.
Chi ritiene che Cristo non sia realmente presente nell'Eucaristia si faccia protestante.
Sarebbe rispettato lo stesso.
I protestanti sono pur sempre cristiani, anche se rispetto a noi sono divergenti per ciò che concerne la fede e l'organizzazione ecclesiale.
Per contro, i protestanti hanno qualcosa da insegnarci per ciò che concerne le dottrine economiche ed il capitalismo, quel qualcosa che da noi è stato dimenticato.
Chi ritiene che Cristo non sia realmente presente nell'Eucaristia si faccia protestante.
Sarebbe rispettato lo stesso.
I protestanti sono pur sempre cristiani, anche se rispetto a noi sono divergenti per ciò che concerne la fede e l'organizzazione ecclesiale.
Per contro, i protestanti hanno qualcosa da insegnarci per ciò che concerne le dottrine economiche ed il capitalismo, quel qualcosa che da noi è stato dimenticato.
Il cattolicesimo, invece, riconosce solo la presenza reale di Cristo e solo la transustanziazione.
Dunque, la partecipazione alla messa è fondamentale per chi pratica la fede cattolica.
Dunque, la partecipazione alla messa è fondamentale per chi pratica la fede cattolica.
Mancando la messa, vi è il rischio che ognuno faccia per sé.
Una cosa del genere sarebbe la morte della Chiesa.
È questo quello che si vuole veramente?
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