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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 1 settembre 2019

Rametta CMLXV/ Rometta 965





RAMETTA CMLXV

Cum sciabla vinni...et cum surdati...comu di lu 'Nfernu l'orda...

pugna facennu...l'arabbu suvranu...

cuntru li Rumani...d'alma lorda...
ibi 'n Rametta...dâ Sicilia...

citati ultima ca fu furtizza...

pì Christum Dominum nostru,

pì l'Italia et di Roma gloria...

martyr chiddu populu divintau...

ca lu Celu ancora teni memoria.

Italiano:

ROMETTA 965

Con sciabola venne...e coi soldati...

come dell'Inferno l'orda...

guerra facendo...l'arabo sovrano...

contro i Romani...d'alma lorda...

ivi in Rometta...della Sicilia...

città ultima che fu fortezza...

per Cristo Signore nostro,

per l'Italia e di Roma gloria...

martire quel popolo divenne...

che il Ciel ancora tiene memoria.


Oggi, avrei dovuto presenziare alla premiazione del Concorso Piccola Caprera "L'Amor di Patria", a cui ho partecipato.
L'evento si tiene a Ponti sul Mincio, in Provincia di Mantova.
Invece, a causa dell'incidente di domenica scorso, questo mio progetto è saltato.  
Oltre ad essere malconcio fisicamente e ad avere l'auto fuori uso, sono in malattia.
Non vorrei certo che venisse il medico fiscale (per il lavoro) e che questi non mi trovasse a casa.
Sarebbe il colmo rischiare di perdere il lavoro, nonostante il reale problema fisico dovuto all'incidente. 
Quindi, ho la mobilità limitata.
Ora, vi propongo la poesia con cui mi sono iscritto al concorso.
La poesia è scritta in maccheronico-siciliano ed in italiano ed in italiano ed è intitolata "Rametta CMLXV", "Rometta 965".
La poesia parla di un fatto della storia siciliana.
Nell'827, gli Arabi invasero la Sicilia e vi restarono fino al 1091.
Nel 965, cadde l'ultima roccaforte bizantina in Sicilia: Rometta.
Rometta si trova in Provincia di Messina e ci passo quando vado a Galati Mamertino, il paese di mia madre.
Rometta fu l'ultima roccaforte dei Bizantini in Sicilia.
Costantinopoli mandò 30.000 uomini in difesa della roccaforte e per riprendere la Sicilia. 
Se pur inferiori di numero, gli Arabi riuscirono a bloccare gli avversari e,  incitati dal loro condottiero Ibn ʿAmmār, fecero fuggire i Bizantini. 
Ci fu una battaglia ed oltre diecimila soldati bizantini persero la vita.
Una leggenda narra che sul campo sarebbe stata trovata una spada appartenuta a Maometto, che i Bizantini avrebbero preso durante una battaglia precedente.
L'assedio continuò fino al al maggio 965.
I difensori fecero uscire gli anziani, le donne ed i bambini stremati, i quali furono accolti in campo nemico.
All'alba del del 5 maggio 965, gli Arabi ordinarono ai Bizantini di arrendersi.
Non ci fu la resa.
Gli Arabi entrarono nella città e trovarono i pochi difensori con le armi in pugno.
Questi ultimi furono passati a fil di spada e la città fu saccheggiata ed incendiata.
Così cadde l'ultima roccaforte bizantina in Sicilia.
Nel 1038, il condottiero bizantino Giorgio Maniace (a cui potrei dedicare la poesia per l'edizione del prossimo anno del medesimo concorso 998-1043) recuperò parte della Sicilia e Rometta ma fu una riconquista effimera.
Nel 1043, gli Arabi si ripresero quelle terre siciliane.
Solo con l'arrivo dei Normanni, che sbarcarono sull'isola nel 1060, gli Arabi furono mandati via e la Sicilia tornò in mani cristiane. 



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