Sinodo dell'Amazzonia? No, grazie!

Ringrazio l'amica e collaboratrice Francesca Padovese che mi ha segnalato un articolo di Riccardo Cascioli su "La Nuova Bussola Quotidiana" che è intitolato "Preghiera e digiuno per fermare le eresie del Sinodo sull'Amazzonia".
"Una «crociata di preghiera e digiuno» perché il Sinodo sull’Amazzonia non approvi errori ed eresie contenute nell’Instrumentum Laboris. È questo l'appello a clero cattolico e laici lanciato dal cardinale Raymond L. Burke e dal vescovo ausiliare di Astana Athanasius Schneider. Quaranta giorni a partire dal 17 settembre e fino al 26 ottobre, vigilia della chiusura del Sinodo. In un documento, che La Nuova BQ pubblica in esclusiva, i sei errori ed eresie che i padri sinodali sono chiamati a respingere in accordo con l'insegnamento della Chiesa".

Il Sinodo dell'Amazzonia rischia davvero di essere un problema molto serio.
Infatti, in nome di quella cosa chiamata "inculturazione" , si rischia di perdere ciò che è il patrimonio della Chiesa.
Nell'articolo, sono riportate le critiche enunciate dal cardinale Raymond Leo Burke e dal vescovo di Astana Athanasius Schneider.
In particolare, riporto queste parole citate nell'articolo:

"Quarto punto: «Un'errata concezione dell'ordinazione sacramentale, che postula ministri del culto di entrambi i sessi per compiere persino rituali sciamanici». In questo caso, il cardinale Burke e monsignor Schneider, affermano che «in nome dell'inculturazione della fede e con il pretesto della mancanza di sacerdoti per celebrare frequentemente l'Eucaristia, l'Instrumentum Laboris sostiene l'adattamento dei ministeri cattolici ordinati alle usanze ancestrali degli aborigeni, la concessione di ministeri ufficiali alle donne e l'ordinazione di leader sposati della comunità come sacerdoti di seconda classe, privati ​​di parte dei loro poteri ministeriali, ma in grado di compiere rituali sciamanici». Inutile dire che «Il Magistero della Chiesa rifiuta tali pratiche, e le idee che sottendono». Le citazioni sono dal Catechismo della Chiesa cattolica (no. 1592), dall’enciclica di Paolo VI Sacerdotalis Caelibatus (nn. 21 e 26), dall’esortazione apostolica di Giovanni Paolo II Pastores dabo vobis (no. 29) e dalla Lettera apostolica, sempre di Giovanni Paolo II, Ordinatio Sacerdotalis (nn. 1, 3 e 4)".

Questo è molto grave.

In pratica, noi rischiamo di trovarci di fronte ad una "Chiesa" che sostituisce Gesù Cristo con Pacha Mama o con qualche altra divinità.

Qui si sta andando verso un sincretismo tra Cristianesimo cattolico e religioni ancestrali degli indigeni.

Così, le chiese rischiano di diventare templi delle antiche religioni indigene, le quali sono mascherate da "nuove forme di religiosità cattolica".

Questo è pericoloso.

Riguardo ai preti sposati, personalmente sono contrario, anche se non ho un pregiudizio nei confronti di quegli ordinariati della Chiesa che accolgono uomini uxoriati al ministero.

Penso agli ordinariati che accolgono gli ex-anglicani. 

Sono contrario al sacerdozio femminile, senza se e senza ma.
La Costituzione Apostolica "Anglicanorum Coetibus"  di Papa Benedetto XVI è equilibrata. 

Le donne possono avere un ruolo importante nella Chiesa ma il sacerdozio è ben altra cosa.
C'è sempre una Tradizione.
L'inculturazione è ben altra cosa.
L'inculturazione è il rispetto ed accettazione della cultura di un popolo senza rinnegare la Tradizione della Chiesa.
Per esempio, nelle chiese in Africa si fanno balli e si intonano canti nelle lingue del posto.
Questo non significa dovere stravolgere la Chiesa.

Secondo me, Papa Francesco dovrebbe intervenire.

Anziché continuare ad attaccare i sovranisti e a fare politica qui in Italia, il Papa dovrebbe intervenire per la salvaguardia della Chiesa in una parte del mondo in cui essa ha un numero importante di fedeli.