Ne riporto questo stralcio:
"La vicenda è nota, ed è stata pure (abbastanza) ampiamente commentata: Facebook e Instagram hanno “bannato” le pagine di Casapound e di Forza Nuova.
Anche a chi predilige la razionalità più asettica – e aborre l’utilizzo pervasivo della categoria del complotto come chiave interpretativa della storia e della cronaca – non dovrebbe sfuggire la coincidenza temporale di questa decisione con la svolta normalizzatrice impressa al quadro politico italiano attraverso l’operazione parlamentare rappresentata emblematicamente dal secondo dei due Giuseppi.
Ma è soprattutto nel merito che la decisione stride: alle due associazioni, che nel frattempo hanno impugnato la decisione dell’azienda, non è imputata alcuna violazione specifica delle regole, ma una generica, e giuridicamente nebulosa, “propagazione di odio”. E quanti siti, quante pagine, quanti commenti propalano odio e bizzeffe senza essere non dico bannati, ma neppure rimproverati con un buffettino?".
Da persona "bannata" da Facebook per avere pubblicato una foto di Benito Mussolini, senza avere fatto apologia di fascismo, posso confermare che c'è un problema.
Io sono sempre stato dell'avviso che movimenti come CasaPound e Forza Nuova debbano essere battuti con la democrazia.
Basta non votarli più.
Certo, serve un partito che sappia proporre una soluzione forte all'attuale situazione, senza ricorrere a certi estremismi.
Il vero problema non è la natura privata delle società che gestiscono i social network, come Facebook.
Anzi, per Facebook, perdere un utente significa perdere potenziali guadagni.
Il vero problema è rappresentato dai gruppi organizzati di persone che segnalano chi è ritenuto essere "fascista" .
Questi gruppi sono vere e proprie lobby che fanno pressione su Facebook.
La presenza di questi gruppi fanno sì che su Facebook ci sia una pressione tale da indurre chi gestisce il social network a "bannare" una persona, per il timore di perderne altri.
Qui sta il problema.
Ora, il rischio è che dopo avere bannato CasaPound e Forza Nuova si metta al bando chiunque parli di "Dio, patria e famiglia", pur senza fare riferimento al fascismo.
Intanto, ci sono personaggi e gruppi che continuano a seminare odio, per esempio, con post offensivi verso l'onorevole Giorgia Meloni o con le immagini del senatore Matteo Salvini "a testa in giù".
Questa è la "democrazia a fasi alterne".
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