Ringrazio le amiche Anna e Francesca Romana di codesta cartolina che mi hanno inviato da Capodimonte, in Provincia di Viterbo.
Questo gesto mi ha allietato le giornate post-incidente.
Ora, l'articolo che sto per redigere avrebbe potuto essere scritto su "La Civetta", la rivista dell'Associazione Culturale "Pensiero e Tradizione" di Mantova, con cui ho l'onore di collaborare.
Per la succitata rivista, ci sono già altri articoli che penso possano essere interessanti.
Ieri ne ho redatto uno che è pronto per essere inviato per la pubblicazione.
Detto questo, parlo un po' dei tesori del Lago di Bolsena.
Il Lago di Bolsena è un'antica caldera vulcanica che si formò 300.000 anni fa.
Le sue sponde sono ricche di storia.
Per esempio, la cittadina di Capodimonte risale all'epoca etrusca.
Il suo nome antico fu Visentum.
Essa fu distrutta nel 280 A.C. dai Romani, i quali la ricostruirono.
Visentum divenne municipio e sede di una diocesi fin dai primi tempi del Cristianesimo.
Visentum fu distrutta dai Longobardi nell'VIII secolo D.C. e la sua popolazione fu dispersa.
Una parte di questa trovò rifugio sul promontorio a costruì il primo nucleo dell'odierna Capodimonte, la quale divenne parrocchia.
L'altra parte della popolazione preferì ricostruire una nuova cittadina sulle macerie di quella preesistente, creando il centro abitato di Bisenzio.
Capodimonte fu poi sottomessa ai signori di Bisenzio, nel XI secolo, al Comune di Orvieto, nel XIII secolo, alla sede vescovile di Montefiascone, nel 1369, alla signoria dei Farnese del Ducato di Castro, nel 1385, allo Stato Pontificio, nel 1649 e al Regno d'Italia, nel 1870.
I Farnese fecero di questa città un loro gioiello.
Nel XVI secolo, fu costruita la Rocca Farnese.
Essa fu costruita da Antonio da Sangallo il Giovane (12 aprile 1484-3 agosto 1546).
La particolarità di questa rocca è la pianta ottagonale.
Il numero 8 ha una una forte valenza simbolica.
Artisti, Pontefici e sovrani soggiornarono in essa.
Da tale rocca si vedono la collegiata di Santa Maria Assunta, ove si venera un'immagine della Madonna delle Grazie, la quale è attribuita al pittore napoletano Sebastiano Conca (8 gennaio 1680-1° settembre 1764), il palazzo Borghese, oggi sede del Comune, ed il palazzo Puniatowski de Valadier.
Oltre a Capodimonte, il Lago di Bolsena ha un altro gioiello: il santuario della Madonna del Monte di Marta.
Già luogo di devozione (pagana) in epoca etrusca, a Marta arrivarono i monaci benedettini.
Divenuto cristiano, il luogo è legato alla venerazione di un'immagine della Vergine Maria.
Secondo la tradizione, la Vergine Maria sarebbe apparsa ad una donna e le avrebbe chiesto di dire ai sacerdoti di venirla a prendere.
I sacerdoti accorsero e trovarono un'immagine.
Sul piano storico, sembra che l'attuale monastero risalga al 1460, anche se sembra che la devozione sia antecedente.
Infatti, pare che la devozione risalga al XII secolo.
Nel 1485, Pietro, Gabriele e Francesco, figli del signore Ranuccio Farnese fecero costruire l'architrave.
Ogni 14 maggio si festeggia a Marta la Barabbata.
Essa è una festa di origine pagana che poi fu cristianizzata.
Il punto nodale della cerimonia (risalente al XVI secolo) è il santuario, in cui il corteo arriva e porta come offerte i prodotti della terra.
Questa feste ebbe dei rapporti controversi con il vescovo Marcantonio Barbarigo (6 marzo 1640-26 maggio 1706).
Dunque, la Provincia di Viterbo ha questi due tesori che debbono essere valorizzati.
Passando di lì, quando vado in Sicilia, potrei fermarmici.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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