Soldo dell'epoca dell'imperatrice Irene (752-802) |
Nella trasmissione televisiva condotta da Paolo Mieli "Passato e presente", la quale va in onda su "Rai 3", il professor Alessandro Barbero (noto storico) ha parlato dell'Impero Romano d'Oriente o Impero Bizantino.
Ora, un errore fatale di coloro che governavano l'impero in questione (e per lo stesso impero) fu il rifiuto di ogni riforma nella sua struttura e nella sua economia.
Esso mantenne una struttura centralista e contraria a libero mercato.
Non fece, per esempio, quello che fece la Repubblica di Venezia, la quale fu una "costola" di Costantinopoli ma che in seguito si ribellò ad essa.
Tra il 1171 ed il 1175, tra la Repubblica di Venezia e Costantinopoli ci fu una guerra che tolse molti fondi alle casse dell'impero.
L'impero rimase uno Stato centralista e con un impianto burocratico molto grosso.
Ancora oggi, il termine "bizantinismo" indica una burocrazia eccessiva e prolissa.
Inoltre, ad una persona non era permesso di arricchirsi oltre una certa somma.
La succitata guerra cominciò dopo che a Costantinopoli si capì che l'alleanza con Venezia, sancita dalla crisobolla del 1082 e da quella del 1126, stava diventando un abbraccio mortale per un impero che non riformò mai la sua struttura.
I Veneziani, che avevano accettato l'idea del mercato, stavano diventando sempre più intraprendenti nell'ambito bizantino.
Allora, l'imperatore Manuele I Comneno (28 novembre 1118-24 settembre 1180) decise di favorire le repubbliche di Genova e di Pisa.
Questo non piacque ai Veneziani.
Da qui nacque la guerra che finì con una sconfitta per l'Impero Romano d'Oriente e (purtroppo) fu il prodromo di ciò che accadde nella IV Crociata (1202-1204) e successivamente, fino alla caduta di Costantinopoli, la quale avvenne il 29 maggio 1453.
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