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venerdì 19 aprile 2019

Quella questione di Gerusalemme che fa male alla pancia dell'Europa...



Per dirla in gergo, la vittoria dell'attuale premier israeliano Benjamin Netanyahu alle elezioni politiche in Israele avrà fatto venire molta acidità di stomaco a certi leader benpensanti di questa Europa.

Questi leader hanno fatto il tifo per il duo composto dall'ex-generale Benny Gantz e da Yair Lapid, i quali hanno fondato il partito centrista "Blu e Bianco".

La maggioranza del popolo israeliano ha scelto di confermare Netanayhu e la sua maggioranza di centrodestra.

La decisione è stata presa in maniera democratica e (per volontà democratica) Netanyahu è ancora il primo ministro di Israele.

Purtroppo, questa cosa non va giù a questi leader europei, i quali mostrano irritazione per il fatto che Gerusalemme sia stata riconosciuta da Netanyahu e dagli USA come capitale indivisibile di Israele.

Anche altri Paesi hanno riconosciuto ciò.

Basti pensare alla Romania (che ha riconosciuto Gerusalemme nonostante i leader di altri Paesi europei, come la cancelliera tedesca Angela Merkel, abbiano cercato di dissuadere la premier romena Viorica Drancila dal fare ciò) e al Brasile di Jair Bolsonaro.

In realtà, non c'è nulla di male nel fatto che Gerusalemme sia Città santa delle tre religioni monoteiste (Ebraismo, Cristianesimo ed Islam) e capitale di uno Stato come Israele.

Purtroppo, sappiamo tutti delle pretese arabe su Gerusalemme.

Questa Europa (oramai) è succube dell'Islam.

Basti pensare ai musulmani che comprano le chiese europee sconsacrate e le convertono in moschee.

Su Youtube vi è un video che mostra un caso simile accaduto a Birmingham, nel Regno Unito.

Insomma, per l'Europa, Gerusalemme non deve essere capitale di Israele.

Però, dall'Unione Europea non proviene nessuna soluzione credibile che possa garantire a Gerusalemme il diritto di svolgere la funzione di Città santa, senza arrivare a dividerla.

Certamente, dividere la città non ha senso e rischia solo di creare nuovi problemi.

In ambito europeo vi è ancora una città divisa: Nicosia, la capitale di Cipro.

Non mi pare che le cose vadano bene, specie per i cristiani che si trovano nella parte nord della città in questione e dell'isola.

L'unica soluzione possibile è darla ad Israele, il quale è uno Stato laico e civile.

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