E sono passati dieci anni, parte II

Come ho scritto ieri, questo è il mio decimo anno di "attività" di blogger.
Ora, faccio qualche considerazione con sincerità.
A me piace scrivere.
Quando scrivo, io mi sento rilassato e in pace con il mondo.
Condivido pensieri e do e ricevo bagaglio culturale.
Basti pensare al fatto che su Facebook abbia trovato delle persone con cui condividere del bagaglio culturale.
Penso al mio amico bibliofilo Morris Sonnino.
Tuttavia, in questi dieci anni, ho capito che scrivere può essere un'opportunità per me.
Mi piace ma penso di potere fare di più e di potere ricevere qualcosa in più da questa mia passione.
La mia aspirazione sarebbe quella di diventare un professionista, come un opinionista o un giornalista vero e proprio.
Sarei disposto a portare avanti questa cosa, anche a costo di lasciare Roncoferraro, il Comune in Provincia di Mantova in cui risiedo.
Penso che provare a fare qualcosa riguardo a questo obbiettivo non sia un peccato.
Anzi, penso non provarci sia un peccato.
Preferisco provare a fare qualcosa e fallire che non provarci affatto.
Del resto, sono tanti i giovani che decidono di lasciare la città in cui abitano, pur di trovare un futuro migliore.
Penso ai giovani nostri connazionali che vanno all'estero.
Il tema dei giovani italiani all'estero è stato trattato da me.
Certo, non farei mai nulla di avventato ma mi muoverei con un "piano di attacco".
Dunque, io vado avanti.