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mercoledì 17 aprile 2019

Il governo giallo-verde rischia di fare male anche a Salvini

Su "Atlantico Quotidiano", vi è un articolo di Roberto Penna che è intitolato "L’economia continua a dividere Lega e M5S: a lungo andare la crisi intaccherà anche i consensi di Salvini".
Ne riporto questo stralcio:

"Le ragioni per le quali questo governo è nato e deve sopravvivere per un lasso di tempo non ancora del tutto determinato sono note e già sufficientemente analizzate, quindi non ci torniamo. Sappiamo altresì molto bene come finora l’alleanza gialloverde sia risultata assai funzionale all’incremento di voti e di popolarità di Matteo Salvini ed abbia rappresentato una strada obbligata per il M5S, altrimenti a rischio di emarginazione politica, pur con una percentuale elettorale molto alta. Ma è altrettanto evidente la difficoltà di Lega e M5S ad intendersi serenamente e soprattutto in maniera produttiva, sul terreno dell’economia, del rilancio del Paese, caduto di nuovo in recessione, e del fisco. Il passo è stato spedito, e ci mancherebbe, in merito all’immigrazione clandestina e all’approvazione della legge sulla legittima difesa. Quota 100 e reddito di cittadinanza sono divenuti realtà, come promesso in campagna elettorale. Ma a proposito di questioni tutt’altro che marginali, Tav ed economia in primo luogo, si è preferito e si preferisce la politica del rinvio, utilizzando la formula non poi così magica del “salvo intese”".

Concordo con quanto scritto da Penna in tutto l'articolo.
Lega e Movimento 5 Stelle stanno al governo quasi in una sorta di convivenza forzata.
Il Movimento 5 Stelle credeva di potere domare la Lega, dandole un contentino nel programma.
La Lega ha puntato a quei temi sentiti dalla popolazione, come il tema della sicurezza, trascurando il resto e lasciandolo al Movimento 5 Stelle, il cui piano, però, non è certamente atto a rilanciare il nostro Paese.
Di certo, il reddito di cittadinanza non porterà ricchezza. 
Anzi, porterà solo povertà poiché il lavoro non c'è (ed io lo so bene) e dunque la gente è pagata con i soldi dei cittadini per non lavorare.
Inoltre, in politica estera, come ha detto giustamente Daniele Capezzone nella trasmissione televisiva "Stasera Italia", mancano un vero ministro di peso che sappia fare la differenza ed una linea precisa.
Gli effetti di ciò si vedono riguardo alla Libia, per esempio.
Diciamolo: Lega e Movimento 5 Stelle sono troppo diversi.
Hanno storie ed idee diverse.
Questo si vede.
Per esempio, il Movimento 5 Stelle è contro la TAV e la Lega è favorevole ad essa.
Il problema, però, è il fatto che non esista una maggioranza alternativa a quella che c'è.
Dunque, se cadesse il Governo attuale, il presidente della Repubblica sarebbe disposto ad indire nuove elezioni?
Inoltre, se si tornasse al voto adesso, non ci sarebbe il rischio di trovarci nella stessa situazione politica in cui ci siamo trovati dopo le elezioni del 4 marzo scorso, vista la legge elettorale?
La situazione è intricata e lo stesso Matteo Salvini (che oggi gode di ampio consenso) rischia di avere problemi a causa delle carenze di codesto Governo. 


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