Greta, quel fenomeno (da baraccone) costruito ad arte

Su "Libertà e Persona", vi è un articolo di Francesco Agnoli che è intitolato "Greta, un fenomeno spontaneo o costruito ad arte, suo malgrado, dagli “stregoni della notizia”?".
Ora, io non me la prendo con la ragazzina svedese.
Me la prendo con il suo "entourage", che sfrutta l'immagine di una ragazzina affetta da sindrome di Asperger per portare avanti la solita campagna (infarcita di argomenti triti e ritriti) con cui si fa del terrorismo psicologico, per fare sì che noi abbassiamo il nostro tenore di vita, mentre altri si arricchiscono.
Questa ragazzina è stata trasformata in un fenomeno da baraccone per una campagna che già in passato fu portata avanti da certi "profeti" di sventura, le cui "profezie" furono poi smentite dai fatti.
Penso (per esempio) ad Al Gore, vice presidente americano nel periodo di Bill Clinton, il quale "profetizzò" che sarebbe arrivata una catastrofe in tempi brevi, se noi non avessimo cambiato le nostre abitudini.
La storia smentì Gore.
Ora, che noi dobbiamo difendere il nostro pianeta è lapalissiano.
Però, il discorso deve valere per tutti.
Non è giusto che noi Occidentali dobbiamo rinunciare al nostro tenore di vita per lo scopo tutelare l'ambiente (che di per sé è sacrosanto) mentre altri (come Cina ed India) possono produrre inquinando a più non posso.
Dunque, io non me la prendo con Greta ma con i "gretini".