Togliamo la politica dal calcio

Oggi, i tifosi della Lazio sono arrivati a Milano per la partita di Coppa Italia con il Milan.

Un gruppo di tifosi biancocelesti si è recato in Piazzale Loreto e ha esposto uno striscione con cui ha celebrato Benito Mussolini.
Ora, io sono tra coloro che pensano che Mussolini non avrebbe dovuto essere ucciso e che oggi quella del 25 aprile sia diventata una ricorrenza divisiva.
Mussolini avrebbe dovuto subire un processo ed essere punito ai sensi della legge.
Quello che accadde in Piazzale Loreto fu una barbarie e non fu meno efferato di ciò che fecero quelli della controparte.
Lo Stato di diritto (di cui tanto si parla) sanziona ma non si vendica.
Però, nel contempo, penso che non sia corretto celebrare Mussolini.
Mussolini fu pur sempre un dittatore e fece le leggi razziali.
Inoltre, fece il patto scellerato con Adolf Hitler.
Penso anche che il calcio debba essere liberato dalla politica.
Non dovrebbero essere tollerati tanto gli striscioni con le effigie del fascismo quanto quelle con le facce di Che Guevara.
Oggi, lo stadio è diventato un luogo in cui si trova solo il pretesto per scontrarsi e non un posto in cui divertirsi, guardarsi una partita e stare con gli amici.
Il calcio dovrebbe essere solo un momento di sano sport e di divertimento.
Invece, da quello che si vede ora, il calcio rischia di diventare una sorta di guerra civile.
Questo non va bene.
Oggi, non porterei mai i miei figlioli allo stadio, se li avessi.
Infatti, gli stadi di oggi sono diventati delle bolge in cui si vedono cose assurde.
Una persona rischia di farsi molto male solo per andare a vedere una partita.
Questo non è sport.