Su Facebook, ho trovato questa nota di Giulio Meotti:
"Papa Francesco sta tornando dal Marocco e qui c'è un brano tratto dal mio nuovo libro, “La tomba di Dio. La morte dei cristiani d'Oriente e l'abbandono dell'Occidente”. Ho deciso di dedicare al Vaticano un intero capitolo. Eccone qualche riga:
“Il Vaticano oggi avrebbe tre motivi per guardare all’Islam con preoccupata attenzione e realismo. Il primo è la sorte dei cristiani nei paesi musulmani. Il secondo è la rivalità tra le due religioni nel conquistare nuovi fedeli in Africa, il grande banco di prova demografico del futuro. Il terzo è la crescente presenza di musulmani in Europa con tutto quello che comporta dal punto di vista culturale, religioso, politico e sociale. Sotto Papa Benedetto XVI c’erano stati dei segni che la Chiesa stesse sviluppando una visione realistica, pragmatica e non remissiva, dell’Islam e delle sfide che poneva al cristianesimo. Sotto Papa Francesco, la comprensione dell’Islam da parte della Chiesa ha subito una regressione evidente a favore di un generico ecumenismo irenista. I dirigenti della Chiesa non si sono semplicemente astenuti dal criticare l’Islam. Invece, da qualche anno hanno colto ogni occasione per lodare l’Islam, per aprirgli le porte, per dichiarargli la propria solidarietà e per aderire a varie iniziative islamiche, come la campagna contro l’‘islamofobia’, una parola inventata dall’Islam politico per censurare e criminalizzare ogni critica alla propria religione. La Santa Sede dopo Ratisbona è apparsa sempre più timida e sulla difensiva sull’Islam, spesso reticente, mai davvero coraggiosa nell’affrontare la questione della violenza islamista e della persecuzione dei cristiani, come se non avesse da offrire loro che mitezza. Il grande abbraccio di Papa Francesco all’Islam, un pontificato consumatosi sotto il segno dei grandi attacchi islamisti alle città europee, a sacerdoti francesi come Hamel e alle comunità cristiane nel mondo arabo assume la dimensione di una resa senza strategie travolta da sgozzamenti e marce indietro da parte della gerarchia ecclesiastica”.
https://www.amazon.it/tomba-cristiani-dOriente-labbandono-dellOccidente/dp/8868796724/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=ÅMÅŽÕÑ&crid=2G8BG6ILNXDPT&keywords=meotti+giulio&qid=1554058533&s=gateway&sprefix=meotti%2Caps%2C617&sr=8-1".
Sono d'accordo.
Questo irenismo verso l'Islam ci porterà alla rovina.
Ora, non ci si deve vergognare, per esempio, di parlare delle Crociate.
In primis, le Crociate furono un fatto storico.
In secundis, le Crociate salvarono la nostra civiltà.
Ricordiamo ciò che accadde nel 1071, quando i Turchi sconfissero i Bizantini a Manzikert e minacciarono gli Stati cristiani.
Dunque, non si capisce come mai oggi certi ecclesiastici ed una certa parte del mondo cattolico abbiano questo atteggiamento irenico.
Purtroppo, anche l'attuale Papa mostra lo stesso atteggiamento.
Scrivo "purtroppo" perché sono un cattolico praticante.
Questo atteggiamento irenico rischia di portarci alla rovina.
Anzi, ci porterà alla rovina.
Infatti, non si vuole riconoscere il fatto che l'Islam abbia insita nella sua cultura l'idea della conquista della zona per manu militari.
Io sono originario di una terra che secoli fa conobbe la conquista islamica (la Sicilia) e perciò so varie cose.
Dunque, noi stiamo diventando i peggiori nemici di noi stessi.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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