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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 8 aprile 2019

Caro Papa Francesco, su Gerusalemme, io dissento

Su "Italia chiama Italia", ho scritto un articolo intitolato "Gerusalemme, il Papa sta commettendo un errore".
Ora, riporto questo stralcio del mio articolo in questione:


"Sono un cattolico praticante e perciò sono sempre cauto nell’esprimere critiche sull’azione del Papa. La settimana scorsa, in Marocco, Papa Francesco ha firmato un documento congiunto con re Muhammad VI nel quale si disconosce la sovranità di Israele su Gerusalemme.

Questo documento recita: “Noi riteniamo importante preservare la Città santa di Gerusalemme / Al Qods Acharif come patrimonio comune dell’umanità e soprattutto per i fedeli delle tre religioni monoteiste, come luogo di incontro e simbolo di coesistenza pacifica, in cui si coltivano il rispetto reciproco e il dialogo”.

Con tutto il rispetto, io penso che il Santo Padre non abbia capito una cosa. Credo non abbia capito che Gerusalemme può svolgere il ruolo di Città santa delle tre fedi monoteiste proprio sotto la sovranità israeliana.
Israele è uno Stato laico, uno Stato che tiene separata la religione dalla politica. Anche una città come Roma può essere considerata patrimonio di tutti. Eppure, essa è la capitale dell’Italia. Evidentemente, una certa parte del mondo cattolico pensa di potere fare un duopolio con il mondo islamico su Gerusalemme, per il fatto che sulla faccia della Terra vi siano circa 1,8 miliardi di musulmani, contro 13 milioni di ebrei"
.

Prima di commentare, desidero togliermi una pietruzza dalla scarpa.
Degli amici mi hanno riportato i commenti di alcune persone che avrebbero definito un "cattivo cristiano" per questa mia critica all'azione del Papa.
In primis, penso che nessuno possa giudicare nessuno.
Nessuno può dare patenti di "buon cristiano" a nessuno perché tutti noi possiamo peccare.
In secondo luogo, la mia critica a Papa Francesco non è dogmatica e di fede ma è politica.
Io non sono uno di quelli che insultano il Santo Padre.
Però, non si può nemmeno dire che egli stia agendo bene a livello politico.
Proprio la sua presa di posizione riguardo alla questione di Gerusalemme è la dimostrazione di ciò.
Gerusalemme può benissimo essere capitale di uno Stato, Israele, e Città santa delle tre grandi religioni monoteiste: l'Ebraismo, il Cristianesimo e l'Islam.
Io non vedo un'incompatibilità tra le due cose.
Anzi, Gerusalemme può svolgere la funzione di Città santa sotto la sovranità israeliana.
Israele è uno Stato laico e civile.
Forse, il Papa crede di potere fare un duopolio islamico-cristiano nel governo di Gerusalemme, tenendo conto del fatto che i musulmani siano circa 1,8 miliardi, contro i 13 milioni di ebrei?
Se crede questo, commette un grave un errore.
Infatti, l'Islam non accetterà mai un duopolio perché per sua natura non riconosce una divisione tra Stato e religione.
Per questo, io critico il Papa. 

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".