"UNA PESTILENZA
ANNO 1528-Dirò dunque che l'inondazione in Mantova lasciò influssi nell'aria, per il lezzo limaccioso ne' bassi luoghi e per la cattiva nodritura de' poverelli, i quali penuriavano di buoni cibi e massimamente di pane, attesi li grani parte perdutisi, parte guastatisi.
Le febbri e le malattie già avevano cominciato a dar segni ferali con morti frequenti ed infine flagello della peste si manifestò alla vigilia de SS, Sacramento e durò fino al mese di settembre.
Il Possevino, lib. 7 pagina 724, lo descrisse in questi termini:
Hic idem ingenti clade non Italiam solum, sed exteras provincias male habuit, pessime Mantuam, in qua residente contagio duodecim hominum millia desiderata sunt. Aeris inaequalitas et annonae penuria praecesserat, cui ciborum exoleterum usus ac licentia successit, causa temem exteris data, tamquam inquinatos recepissent ac contagionem civitati importassent etc".
Prima di iniziare, desidero esprimere la mia vicinanza alla mia Sicilia, che è stata colpita dal maltempo, il quale ha causato anche delle morti di persone.
Ora, parlo dell'argomento.
Nel libro da cui ho tratto il brano si parla eventi naturali estremi.
Nella storia ci furono glaciazioni, periodi caldi e calamità.
Dunque, certe situazioni ci furono anche in passato.
Che l'uomo abbia delle responsabilità riguardo a certe situazioni è vero.
L'uomo inquina e (spesso) gestisce male il territorio.
Tuttavia, alcune situazioni, come il famoso riscaldamento globale, sono almeno in parte dovute alla natura.
Dunque, cerchiamo di dare una giusta misura ad ogni cosa.
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