The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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mercoledì 28 novembre 2018
Sicurezza sul lavoro, due parole
Ci sono stati troppi infortuni sul lavoro e questo è preoccupante.Ora, va detto che qui in Italia manchi completamente la cultura della sicurezza nel lavoro, nonostante la buona legge sulla sicurezza sul lavoro, la legge .81/2008.
Una persona che conosco mi ha raccontato la sua esperienza nella base militare americana a Sigonella, tra Catania e Siracusa, in Sicilia.
Ebbene, questa persona mi ha raccontato che in quel luogo persino il giardiniere che irrigava il giardino aveva l'elmetto in testa.
Qui in Italia, invece, accade di tutto e di più.
La colpa è di tutti.
Certamente, ci sono aziende che non rispettano i parametri di sicurezza o che, pur facendo fare ai dipendenti i corsi di formazione per ciò che concerne la sicurezza, non controllano che questi ultimi usino i dispositivi di protezione individuale.
Tuttavia, c'è anche tanta disperazione che spinge a fare sì che molte persone scelgano di lavorare anche in condizioni di sicurezza scadenti e precarie, pur di avere un lavoro.
Qui in Italia non c'è lavoro e chi ha un impiego cerca di mantenerlo, costi quello che costi.
Ci sono aziende corrette che rispettano tutti i parametri di sicurezza.
Io, per esempio, lavoro temporaneamente in un'azienda alimentare della mia zona e (come tutti gli altri dipendente) uso i dispositivi di protezione individuale, come le scarpe antinfortunistiche. La sicurezza è anche incoraggiata.
Però, ci sono altre realtà aziendali in cui ciò non è incoraggiato (magari, pur facendo fare i corsi sulla sicurezza) o in cui un dipendente non chiede neppure di usare tali dispositivi, pur di non fare la figura del "rompiscatole" o del "piantagrane" e di mantenere il proprio lavoro.
Questi sono i fatti e tutto ciò è tristissimo.
Serve un'inversione di tendenza.
Bisogna fare sì che tutti si assumano le responsabilità.
Per esempio, un dipendente che non vuole usare i dispositivi di protezione individuali deve essere licenziato.
Se fossi un imprenditore e sapessi di una cosa del genere, io farei così.
Un'azienda che non fa fare i corsi sulla sicurezza o che non dà i dispositivi di protezione individuale deve essere multata pesantemente.
In questo caso, debbono funzionare anche le istituzioni.
Per esempio, un dipendente che denuncia a chi di dovere il mancato rispetto delle norme di sicurezza da parte delle aziende deve avere tutti i supporti del caso.
Servono misure forti, per evitare di dovere piangere delle vittime.
Una buona politica riguardo alla sicurezza è una tutela per i datori di lavoro e per i dipendenti.
Un'azienda che rispetta i parametri di sicurezza è un'azienda seria ed un dipendente che usa correttamente i dispositivi di protezione individuale e rispetta le norme è un buon dipendente.
Questo concetto deve essere chiaro.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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