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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 21 novembre 2018

In Israele si rispettano tutti



Ringrazio l'amica e collaboratrice Silvia Morelli di questo video pubblicato su Facebook che mostra un ragazzo affetto dalla sindrome della Trisomia del 21 (o sindrome di Down) che è stato arruolato nelle IDF.
Ora, io apprezzo molto questa cosa.
Ricordo che io, a causa della nevrosi fobica, sono stato riformato dalla leva militare.
Quando dico di essere stato riformato per la nevrosi fobica, mi vengono rivolte delle battute come quella in dialetto veneto che recita: "Gli scarti de Vitorio Emanuele xe mia bon par le putele".  Traduco: "Gli scarti di Vittorio Emanuele non vanno bene per le ragazze".
Mi vengono rivolte anche battute un po' meno simpatiche, anche a carattere quasi "pornografico".
Io non ho niente di cui dovermi vergognare.
Purtroppo, questa Europa fa da contraltare rispetto ad Israele.
Qui in Europa vi è la "cultura dello scarto".
Quello che è peggio è il fatto che stia passando una certa "cultura" secondo cui chi è diversamente abile non dovrebbe neppure esistere.
In alcuni Paesi europei si pratica anche l'eutanasia per i bambini che qualche testa malata ritiene indegni di vivere.
Penso, ad esempio, al Belgio.
La storia non ha insegnato nulla a questi babbioni europei.
Israele ci sta dando una bella lezione.
Chi è diversamente abile ha delle potenzialità per fare bene in una società.
Bisogna metterlo in condizione di fare ciò.
Questa storia del soldato Shahaf (così si chiama il ragazzo affetto dalla trisomia del 21)  merita grande rispetto.



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