Ideologie e odio

Prendo questo spunto dell'amico e collaboratore Angelo Fazio:
"Io non butto mai tutto in politica, prima di tutto perché non faccio politica.
E poi perché, come spesso dico, preferisco vedere le persone per quello che hanno di dentro piuttosto che condannarle per un’ideologia sbagliata.
Don Camillo condannava il comunismo come male assoluto, e ne aveva ben ragione, visto che eravamo nell’epoca della Cortina di Ferro. La sua rivalità con Peppone assumeva spesso toni accesi.
Ma verso Peppone, in quanto persona, non c’era nessun astio.
Anzi, sono splendide le scene di quei film in cui il parroco e il sindaco di Brescello collaborano per una buona causa oppure quelle quando, alla fine di ognuna di queste pellicole, si vedono i due camminare insieme o salutarsi con affetto.
Si potrebbe dire che Don Camillo separava il peccato dal peccatore.
Io cerco sempre di applicare questo criterio guareschiano, in tutti gli argomenti che affronto.
Non mi piacciono per niente le idee di sinistra, in quanto le considero dannose.
Ma non posso non tener conto, per esempio, che Giampaolo Pansa, che è uomo di sinistra, ci ha svelato tutta la verità sui crimini dei partigiani italiani, sfidando persino una certa mitologia consolidata.
Pansa, parlandoci del “sangue dei vinti”, ha reso un grande servizio alla verità."

A differenza di Angelo, io faccio politica, avendo avuto anche una militanza.
Ora, io sono anticomunista.
Anzi, io odio il comunismo.
Non mi pento di odiare quell'ideologia, che tanto male ha fatto e fa tuttora.
Io sono anticomunista come l'arcivescovo inglese (ed anglicano) Thomas Cranmer era anticattolico.
Tuttavia, io non odio i comunisti, pur criticandone ferocemente l'ideologia.
Bisogna sempre tenere conto del fatto che ci sia sempre un limite oltre il quale non si può andare.
Una cosa è l'ideologia o il pensiero.
Ben altro è la persona.
Infatti, la persona può avere scelto una determinata ideologia perché crede che essa sia la migliore.
Dunque, esiste anche la buonafede.
Inoltre, da conservatore-liberale quale sono, io non posso togliere all'altro la dignità.
Se lo facessi, non sarei diverso da quei comunisti, di cui io critico tanto l'ideologia liberticida.
Purtroppo, c'è chi non vuole capire ciò.
Il caso di don Camillo calza a pennello.