"Un cristiano rappresenterà lo stato del popolo ebraico in un paese islamico, mentre il mondo islamico ha cacciato prima gli ebrei e poi i cristiani. Israele ha appena nominato il primo ambasciatore arabo-cristiano in un paese musulmano. George Deek andrá a rappresentare lo stato ebraico in Azerbaijan, dove la presenza cristiana risale a Bartolomeo e Taddeo apostoli ma che oggi è ridotta al tre per cento (nella foto l’antichissima chiesa azera di Kish). Ha ragione Saul Bellow: “Oh Signore, concedici una moratoria di una settimana dalle idiozie che ardono dappertutto”. E gli idioti abbondano nel campo antisraeliano. Quanti paesi musulmani possono vantare ambasciatori cristiani? Israele sì".
Faccio una precisazione, facendo notare che in Azerbaijan i cattolici sono solo un centinaio.
Infatti, la maggior parte dei cristiani in quel Paese a maggioranza musulmana sciita (come l'Iran), è ortodossa.
Fatta questa piccola nota, scrivo (con orgoglio) che questa decisione di Israele di mandare in Azerbaijan un ambasciatore arabo cristiano dimostra che lo Stato ebraico in questione non è affatto intollerante con chi non professa fede ebraica.
Anzi, i non ebrei in Israele sono bene integrati.
Non mi pare che nei Paesi musulmani si faccia la stessa cosa.
Anzi, i non musulmani hanno molte limitazioni.
Dunque, questi antisraeliani ed antisemiti la piantino di continuare a sostenere cose non vere.
Nessun commento:
Posta un commento