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domenica 25 novembre 2018

La questione dell'Islam e la storia

Su "La Nuova Bussola Quotidiana" vi è un articolo di Stefano Magni che è intitolato "Libertà Religiosa 2018. L'islam è il maggior persecutore"".
Come riporta l'articolo, è stato pubblicato il nuovo rapporto sulla Libertà di Religione 2018 di Aiuto alla Chiesa che Soffre, fondazione di diritto pontificio presieduta da Alfredo Mantovano e diretta da Alessandro Monteduro. Il quadro che emerge, come ci si poteva immaginare, non è dei migliori. Nel mondo, 1 cristiano su 7 vive in un paese in cui il cristianesimo è perseguitato. In questo inizio del XXI Secolo, il maggior persecutore dei cristiani, nel mondo, è il radicalismo islamico.
Ora, faccio notare una piccola cosa.
Fin dal 622 AD (anno in cui Maometto iniziò la sua Egira) l'Islam aveva nel suo "DNA" l'idea della conquista militare e dell'islamizzazione attraverso di essa.
Lo stesso Maometto (570-8 giugno 632) praticava questa cosa.
Ricordo che egli stesso fece uccidere ed uccise i membri della tribù ebraica dei Banu Qurayza, nel 627.
Quindi, nell'Islam è insita l'idea della conquista militare.
Del resto, la cosa si vide molte volte.
Penso, ad esempio, alla conquista della Sicilia, come penso anche alla caduta di Costantinopoli, che avvenne il 29 maggio 1453.
In quel caso, il sultano turco Maometto II (29 marzo 1432-3 maggio 1481) fece una cosa vergognosa.
Sconfitta ogni resistenza da parte dei Bizantini, i Turchi Ottomani entrarono nella città.
Andarono alla basilica di Hagia Sophia e lì fecero degli atti indicibilmente gravi, uccidendo le donne ed i vecchi in preghiera, sgozzando i preti che dicevano messa e stuprando i bambini sugli altari.
Per tre giorni, saccheggiarono la città, lasciando per terra 40.000 cadaveri e deportando in giro per l'Impero Ottomano circa 50.000 persone.
Quindi, trasformò la basilica di Hagia Sophia in moschea e nominò come patriarca della Chiesa ortodossa di Costantinopoli Gennadio II Scolario (1405-1473).
Sebbene avesse partecipato al Concilio di Firenze (1431-1444), questo teologo si dichiarò ostile alla riunificazione con la Chiesa cattolica nel 1444.
Al sultano, ciò risultava funzionale.
Infatti, dividere i cristiani gli giovò.
A Gennadio, egli riaffidò la basilica dei Santi Apostoli, che divenne così la chiesa madre, al posto della basilica di Hagia Sophia.
Tenersi buono uno come Gennadio conveniva molto al sultano.
Così, come patriarca, Gennadio ottenne dal sultano molti privilegi come l'inviolabilità personale, l'esenzione fiscale e il diritto di trasmettere queste prerogative ai suoi successori. Inoltre, dopo quei "famosi" tre giorni, sotto il suo governo, non solo la popolazione greco-bizantina non fu perseguitata, ma ebbe anche varie concessioni in materia giudiziaria per cause riguardanti il matrimonio, il divorzio e la tutela dei minori, oltre alla facoltà di risolvere le dispute teologiche.
In questo modo, il sultano passò per tollerante.
La realtà fu ben diversa.
Il quartiere in cui sorgeva la chiesa si popolò di turchi, musulmani, i quali osteggiarono la presenza di quel luogo di culto.
Inoltre, l'edificio era divenuto fatiscente e, a seguito dell'assassinio di un turco da parte di un cristiano greco, le ostilità si fecero ancora più acute.
Nel 1457, il Patriarcato dovette trasferirsi alla chiesa della Theotokos di Pammacharistos e la basilica dei Santi Apostoli fu abbattuta, per fare posto alla moschea di Fatih, che poi divenne il mausoleo di Maometto II.
Tuttavia, il Patriarcato fu costretto ad abbandonare anche quella chiesa.
Infatti, il sultano turco Murad III (1546-15 o 16 gennaio 1575) convertì anche quella chiesa in moschea.
Dunque, spero che con questa carrellata di fatti storici si sia capito tutto.
Nell'Islam non vi è distinzione tra Stato e Chiesa e vi è l'idea secondo cui le terre conquistate debbano avere solo quella religione come credo consentito.
Ebrei e cristiani vivono nei Paesi islamici come "dhimmi".
Ad essi è consentito professare la loro fede ma hanno forti limitazioni.
Ricordo, per esempio, che proprio in Turchia (della cui storia ho parlato poc'anzi) vige ancora una legge dell'Impero Ottomano che vieta la costruzione di luoghi di culto non islamici affacciati sulle strade.
Questo la dice lunga.

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