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mercoledì 14 novembre 2018

Anche i comunisti fecero la loro Shoah

Su "Il Secolo d'Italia" vi è un articolo di Antonio Pannullo che è intitolato "Un olocausto comunista nascosto dall’Occidente: la morte per fame".
Anche i comunisti fecero la loro Shoah.
Essa fu in Ucraina.
Ancora oggi, è nota con il nome di Holodomor.
Il termine "Holodomor" è russo ed ucraino e significa "fare morire di fame"
Dal 1929 al 1933, Stalin fece morire di fame parecchie persone.
In nome della sua nuova politica economica, che prevedeva la distruzione dei kulaki e la collettivizzazione delle, Stalin provocò una grave carestia.
I contadini non vollero accettare la cosa.
Il regime sovietico saccheggiò ogni granaio ed ogni campo dell'Ucraina, portando la gente alla fame.
Questo è uno stralcio dell'articolo di Marco Tosatti:



"L’Holodomor è una parola ucraina che significa letteralmente “infliggere la morte mediante la fame”. È ciò che accadde negli anni 1932-33 e – ancora prima negli anni ’20 – e che provocò la morte per inedia di un’ampia parte della popolazione.

Provocata dal regime sovietico di Stalin, l’Holodomor è una delle stragi più imponenti della storia e uno dei crimini più grandi che si consumano in Europa nella prima parte del Novecento. Questo crimine commesso contro il popolo ucraino, ma a tutti gli effetti contro l’umanità, come stabilito dal Parlamento Europeo nel 2008, è stato organizzato e realizzato nel clima totalitario del Cremlino di quegli anni, allo scopo di sottomettere la popolazione ucraina rurale.

In particolar maniera, nel 1932 e nel 1933, viene effettuato il vero e proprio sterminio per fame: per piegare i contadini al volere di Mosca, tutti i generi alimentari, compresi gli animali con cui gli agricoltori potevano sfamarsi, vennero requisiti. E allo stato, rappresentato da un Cremlino fermamente deciso a far morire di fame la popolazione, vi fu l’obbligo di cedere tutto il grano prodotto.

Se si considerano i numeri, tragicamente, l’Holodomor è una strage dalle proporzioni spaventose
".
Ancora oggi, gli studiosi ritengono che l'intera perdita di popolazione dell'Ucraina tra il 1929 ed il 1939 sia stata nell'ordine dei 4,6 milioni di individui, sommando alle morti in eccesso circa 900.000 individui soggetti ad emigrazione forzata, 1 milione di nascite mancate a causa della ridotta fertilità (dato che quando non c'è da mangiare è difficile fare figli) ed un imprecisato numero di emigranti volontari, il che rende molto difficile fare una stima completa delle vittime.
Morirono ortodossi, cattolici ed ebrei.
Evidentemente, Stalin volle mortificare ed umiliare la popolazione ucraina.
L'Ucraina fu un Paese in cui convissero due anime: l'anima slava e quella occidentale.
Ancora oggi è così.
Per esempio, ancora oggi vi è una Chiesa ortodossa e ve n'è una cattolica.
La Chiesa ortodossa è divisa tra quella fedele al Patriarcato di Mosca e quella fedele al Patriarcato di Kiev, che è autocefala.
La Chiesa cattolica è divisa tra quella di rito greco-bizantino e quella di rito latino.
Evidentemente, Stalin volle russificare l'Ucraina.
Riguardo agli ebrei, Stalin non fu meno antisemita di Hitler.
Basti pensare alle purghe nel Partito Comunista, con cui eliminò tutti gli elementi di fede ebraica al suo interno.
Egli odiava ogni forma di religione (dato che volle erigere il comunismo a religione) e per questo odiava anche gli ebrei.
In fondo, egli non fu diverso da Adolf Hitler.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot del Corriere della Sera.