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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 17 novembre 2018

Phallus impudicus

Granni...accussì 'ntra li funci...
homini et dî satiri...
comu da divinu disegnu...
factu vinni di virgogna...
Phallus impudicus...et di piccatu...
ca di jornu si vidi...comu di notti...
ca nuddu manciari poti chiddu...
cum dû fetu ca sapi di morti.


Italiano:

Grande...così tra i funghi...
d'uomo e dei satiri...
come da divino disegno...
fatto venne di vergogna...
Phallus impudicus...e di peccato...
che di giorno si vede...come di notte...
che niuno mangiar può quello...
con dell'odor che sa di morte.



Questa poesia rievoca la mia passione per la biologia, che ho studiai (e tuttora studio per passione) e in cui mi diplomai nel 1999.
In questo ambito, rientra anche la micologia, lo studio dei funghi.
Mi ha colpito un fungo molto particolare.
Il suo nome scientifico è Phallus impudicus.
Il suo nome comune è satirione.
Il nome rievoca la forma del fungo, che è fallica.
Questo fungo non è velenoso ma non può nemmeno essere mangiato.
Infatti, esso è caratterizzato da una gleba dall'odore nauseante, simile a quello della carne in putrefazione.
Esso serve ad attirare le mosche, le quali si imbrattano con le spore, che vengono portate così in giro.
Questo mi ha ricordato alcune cose "bibliche.
Per esempio, nel Vecchio Testamento è citato come tabù il mangiare la carne in decomposizione.
Inoltre, la morale cristiana sul sesso è nota.
Nella storia umana, i funghi hanno una loro parte.
Per esempio, sapevate che l'imperatore romano Claudio (1° agosto 10 BC-13 ottobre 54 AD) fu avvelenato con un piatto di funghi?
Infatti, quell'imperatore era ghiotto di funghi e sua moglie Agrippina gliene diede un piatto.
Quei funghi erano velenosi e Claudio morì.
Questo aprì la strada al figlio di Agrippina, Lucio Domizio Enobarbo, il quale divenne noto con il nome di Nerone (15 dicembre 37-9 giugno 68).
Tra l'altro, il termine "fungo" deriva dal latino "fungus" e significa "portatore di morte".
Per gli Aztechi, i funghi allucinogeni erano considerati la "carne divina".
Gli sciamani delle popolazioni siberiane usano l'Ammanita muscaria per entrare a contatto con gli spiriti dei morti, per le allucinazioni che provoca. 
L'Amanita muscaria è quel fungo con il cappello rosso con puntini bianchi.
Detto anche ovolo malefico, questo fungo ha una tossina che agisce sul sistema nervoso.
I funghi più pericolosi sono l'Amanita phalloides, l'Amanita verna e l'Amanita virosa.
Essi hanno delle tossine che distruggono il fegato e sono mortali.
Anche l'Amanita pantherina può essere mortale, anche se di solito non lo è.
In caso di ingestione, essa causa la sindrome panterinica ad impronta psicomotoria, generalmente benigna, che provoca disturbi gastrointestinali (non sempre presenti) e disturbi nervosi a componente psichica come: eccitazione psicomotoria, vertigini, ebbrezza, euforia, disturbi di fonazione, stato ansioso, depressione, allucinazioni, sonno profondo. La terapia consiste in gastrolusi, carbone attivo, solfato di magnesio, infusioterapia, sedativi.
La DL/50 (Dose Letale Media) è di 15 mg\kg (endovenosa) 38mg\kg (orale) per l'acido ibotenico e di 3.8mg\kg per il muscimolo. Tale dose è contenuta in circa 100gr. di fungo fresco.
L'Amanita muscaria può essere mangiata, solo se è ben cotta e spellata.
Un altro fungo velenoso noto è il Boletus satanas o porcino malefico.
Esso è della stessa famiglia del porcino (Boletus edulis) ma è rosso e bianco.
Se ingerito, questo fungo provoca vomito persistente.
Un fungo edule molto apprezzato è l'Amanita caesarea o ovolo buono.
Somiglia un po' all'Amanita muscaria ma è commestibile ed è molto apprezzato sia cotto che crudo.
I Romani lo consideravano "Cibo degli Dei" e tutelavano i boschi in cui essa cresceva.
Bisogna stare molto attenti con i funghi.
Non fidatevi di certe dicerie, come quella che dice che un fungo non commestibile o velenoso diventi scuro se tagliato.
Per esempio, il porcino può diventare scuro come l'inchiostro,  una volta tagliato, ma ciò è dovuto alla fermentazione.
Quando raccogliete i funghi, portateli ad un esperto...o non mangiateli.




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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot del Corriere della Sera.