Su "Italia chiama Italia", ho scritto un articolo intitolato "Caro Di Maio, la democrazia muore senza una stampa libera".
Al caro ministro Luigi Di Maio, ricordo questo articolo della nostra carta costituzionale:
"Art. 21. – Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
(1) La libertà di pensiero implica non solo il diritto di manifestare le proprie idee ma anche quello, opposto, di non essere costretti a farlo, nonché quello di informarsi ed informare. A livello comunitario sono gli articoli 10 e 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea a garantire la libertà in esame.
(2) Nello specifico, i mezzi di diffusione sono molteplici: da quelli tradizionali, televisione, radio, stampa, spettacoli a quelli più moderni, come internet. L’articolo in esame costituisce il riferimento costituzionale per una serie di problematiche quali quella del pluralismo informativo e dei diritti di cronaca e satira".
Ora, in una democrazia, la stampa è libera fino a dove la legge lo consente.
Per esempio, in un Paese civile non si può diffamare una persona.
In quel caso, se c'è davvero il "fumus" della diffamazione, un giornalista può essere perseguito.
Io sono favorevole ad una legge sul reato di diffamazione all'americana, ai sensi della quale chi si sente diffamato deve provare che la notizia pubblicata dal giornalista da lui denunciato sia falsa e pubblicata scientemente ed in malafede.
La legge italiana sul reato di diffamazione è troppo restrittiva.
Tuttavia, penso anche che una corporazione obsoleta come l'Ordine dei Giornalisti debba essere abolita".
Questo è lo stralcio del mio articolo che ne parla:
"Tuttavia, trovo che una corporazione come l’Ordine dei Giornalisti sia obsoleta nei giorni nostri. Ora, una persona comune (come il sottoscritto) può aprire un blog e fare informazione e creare opinione. Qualcuno potrebbe obiettare, dicendo che attraverso i blog girerebbero le fake news. Io mi sentirei di rispondere dicendo che le fake news giravano anche prima ed anche attraverso giornali importanti. Le fake news ci sono sempre state.
In un Paese che si dice realmente liberale, certe corporazioni sono un vulnus. Questo è un dato di fatto. L’Italia è un Paese liberale? Questa domanda deve essere posta, per capire quale sia la reale condizione del nostro Paese".
Anzi, vado anche oltre, dicendo che abolire l'Ordine dei Giornalisti aumenterebbe la libertà e l'indipendenza della stampa qui in Italia.
Questo Governo farà ciò?
Se lo facesse compirebbe un atto veramente liberale.
Certamente, Di Maio ha sbagliato ad attaccare i giornalisti con gli insulti.
I giornalisti fanno il loro mestiere.
Le sue parole sono più simili a quelle di personaggi del secolo scorso che non a quelle di un politico di una vera democrazia liberale.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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