Ringrazio l'amico e collaboratore Angelo Fazio, che è il mio occhio destro sulle questioni internazionali, di queste parole di Magdi Cristiano Allam:
"Dopo l'intervento internazionale in Afghanistan nel 2001, a seguito degli attentati terroristici islamici che abbatterono le Due Torri Gemelle a New York l'11 settembre 2001, gli italiani si divisero sulla legittimità della guerra. Per due anni l'Italia era spaccata tra chi si identificava nella bandiera arcobaleno, che veniva esposta ovunque, e chi timidamente difendeva il tricolore. In questo periodo i gruppi islamici organizzati in Italia arrivarono al punto di giustificare la strage di Nassiriya con delle dichiarazioni pubbliche e nei sermoni pronunciati nelle moschee.
Cari amici, quindici anni dopo la strage di Nassiriya dobbiamo finalmente dire a viva voce che «siamo in guerra», una guerra scatenata non solo dai terroristi «tagliagole», coloro che sgozzano, decapitano, uccidono e si fanno esplodere, ma soprattutto dai terroristi «taglialingue», quelli che all'occorrenza indossano giacca e cravatta e ci impongono, attraverso il controllo delle moschee, di non dire e di non fare nulla in contrasto con ciò che Allah prescrive nel Corano e ciò che ha ordinato Maometto. Quindici anni fa la guerra del terrorismo islamico era principalmente fuori di casa nostra. Oggi è principalmente dentro casa nostra. Allora era più facile sconfiggere il nemico esterno perché militarmente noi siamo comunque più forti. Oggi è di gran lunga più difficile sconfiggere il nemico interno, perché si avvale e sfrutta spregiudicatamente le nostre stesse leggi fuorviate, la nostra stessa democrazia malata, la nostra stessa civiltà decadente.
Dobbiamo mobilitarci per dar vita al fronte più ampio possibile di italiani che, al di là della loro appartenenza partitica o ideologica, assumano la consapevolezza che siamo tutti sulla stessa barca e che dobbiamo tutti combattere per salvaguardare questa nostra civiltà che si fonda e che legittima la sacralità della vita di tutti, la pari dignità di tutti, la libertà di scelta di tutti.".
Faccio un po' di autoironia, quando scrivo che Angelo è il mio "occhio destro", visto che il mio occhio destro non funziona bene, a causa di una diagnosi sbagliata risalente a ventitré anni fa.
Ora, veniamo a noi.
Sono d'accordo con ciascuna di queste parole di Magdi Cristiano Allam.
Io temo molto per questa Italia e per questa Europa.
Noi stiamo andando verso una situazione potenzialmente pericolosa.
Questa Europa odia sé stessa.
Infatti, fa demolire delle chiese storiche, per sostituirle con parcheggi e supermercati, mentre apre moschee a destra e a manca, senza rendersi conto di cosa sia realmente l'Islam.
Inoltre, questa Europa boicotta Israele (che è l'unico Stato veramente democratico del Medio Oriente) mentre è accondiscendente verso un Paese come l'Iran, il quale non è certo campione di diritti umani.
In nome di questa accondiscendenza, si zittisce chi esprime un pensiero diverso, accusandolo pretestuosamente di "fascismo" e di "razzismo".
Questo è il punto.
Noi siamo in guerra.
Dal mondo islamico più fanatico è partita una dichiarazione di guerra e noi non riusciamo a dare una risposta adeguata.
Il mondo politico, quello della cultura e (purtroppo) anche parte della Chiesa e della cristianità hanno scelto di sposare questo "pensiero unico".
Hanno deciso di essere accoglienti con l'Islam senza rendersi conto del fatto che esso non sia compatibile con i nostri valori.
Per esempio, l'Islam non ammette la separazione tra governo secolare ed istituzione religiosa.
Questa accondiscendenza ci farà male e dopo i "taglialingue" arriveranno anche qui da noi i "tagliagola".
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