Il mio collaboratore Angelo Fazio ha portato alla mia attenzione questo articolo del sito "Filia Ecclesiae" che è intitolato "San Francesco e l'Islam".
Molti presentano San Francesco d'Assisi come un santo pacifista, nel senso attuale del termine, cioè "hippy", "di sinistra" e quant'altro.
Il capitolo 16 della "Regula franciscana" non bollata (ossia non approvata dalla Chiesa, stesa tra il 1209 ed il 1221) recita:
"I frati che vanno tra gli infedeli (e in specie tra i saraceni) possono vivere e comportarsi con loro, spiritualmente, in due modi. Un modo è che non suscitino liti o controversie, ma siano soggetti, per amore di Dio, a ogni umana creatura, e confessino di essere cristiani.".
In questo senso, queste parole hanno una chiave di lettura "di sinistra" o "pacifista".
Tuttavia, questo capitolo prosegue in questo modo:
"Un altro modo è che, quando vedessero che piace al Signore, annuncino la parola di Dio, affinché quelli credano in Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, creatore di ogni cosa, il Figlio redentore e salvatore; e siano battezzati e diventino cristiani, poiché chi non rinasce dall’acqua e dallo Spirito Santo, non può entrare nel regno di Dio. ".
Questo dà un'altra chiave di lettura al tutto.
San Francesco era sì un uomo di pace e di amore veri.
Tuttavia, egli fu fedele fino in fondo a Santa Madre Chiesa, ai suoi valori e alla sua Tradizione, a differenza degli eretici, come i catari.
Anche il suo Cantico delle Creature (di cui qui sotto è riportata una versione del cantante ed autore Angelo Branduardi) ha un qualcosa di finemente polemico, proprio contro i catari.
I catari, infatti, credevano nell'esistenza di un dio buono e di un dio malvagio.
Il dio buono era Dio. Quello malvagio era una demiurgo, che preso venne identificato con Satana.
Il catarismo fu legato al marcionismo, al paulicianesimo, al manicheismo e al bogomilismo.
Per i catari, Satana creò il mondo visibile mentre Dio creò le anime.
Quindi, i catari odiavano il mondo materiale e le creature, tanto da credere alla possibilità di reincarnarsi, fino a che le anime non si purificavano,
Il Cantico delle Creature fu un inno alla creazione, vista come segno di Dio, e quindi una polemica contro i catari, con cui, però, condivideva l'aspirazione alla semplicità e alla purezza.
Cordiali saluti.
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