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sabato 5 ottobre 2013

Pascelupo fu il luogo in cui San Francesco incontrò il lupo?

Cari amici ed amiche.

In Umbria, vicino a Gubbio (in Provincia di Perugia), vi è un borgo che potrebbe essere importante, Pascelupo!
Questo borgo è frazione del Comune di Scheggia e si trova nella zona del Parco del Monte Cucco.
La zona conobbe la presenza umana fin dall'Età del Ferro, XII secolo BC.
La presenza di una punta di lancia trovata nel vicino Rio Freddo testimonia ciò.
Il nome di questo Comune risale all'epoca medioevale.
Esso fu "Castrum Pascelupi"  e fu di fatto un avamposto del Comune di Gubbio ed un punto di difesa dal vicino Stato di Urbino.
Nel 1396, Pascelupo passò ai Montefeltro e divenne un punto da cui fare espandere verso nord il loro Ducato.
Nel 1631, Pascelupo seguì le sorti di Urbino, passando allo Stato Pontificio.
Nel 1860, tutto il territorio vicino a Gubbio, di cui fecero parte Gubbio, Costacciaro, Scheggia e Pascelupo, passarono dalle Marche (di cui facevano parte) all'Umbria.
Già Comune autonomo, nel 1878 Pascelupo fu accorpato al Comune di Scheggia, che divenne Comune di Scheggia e Pascelupo.
A Pascelupo vi è l'Eremo di San Girolamo di Monte Cucco.
Esso fu fondato dal Beato Paolo Giustiniani, un personaggio nato a Venezia nel 1476.
Il sito "Discover Monte Cucco" dice di questo eremo:

"Il fenomeno dell'eremitismo avvenuto intorno agli anni 900 - 1000 e 1100.

In quell'epoca furono molti gli uomini che fuggirono il mondo, si votarono a una solitudine volontaria, a colloquio con Dio, nel silenzio. Furono i solitari cristiani, gli anacoreti o eremiti di tutti i secoli, per i quali secondo l'insegnamento di San Girolamo "la città è prigione; la solitudine, paradiso". Fu un fenomeno particolare nella chiesa, iniziato dopo la caduta dell'impero, e fiorito splendidamente intorno al 1000. I nostri Monti si popolarono di questi solitari. Essi vivevano in piccole celle, costruite in luoghi selvaggi e impervi, fatte con pietre e frasche, o in grotte naturali.
L'insieme delle celle separate formava l'Eremo. Alcuni però sentivano il bisogno di una sede comune, ed ecco sorgere il Monastero, per la vita insieme, con le celle attigue, oratorio, chiesa e talora il chiostro, refettorio, capitolo, biblioteca e scriptorium. Così avvenne in diversi tempi a Santa Maria D'Appennino, a Sitria, a Congiuntoli e in forma celeberrima a Fonte Avellana.
L'Eremo sorge nella parte orientale del massiccio di Monte Cucco, (m.1566), e precisamente dietro il Monte Le Gronde (m. 1363). E' nel Comune di Scheggia, diocesi di Gubbio, ai confini del Comune di Costacciaro, sull'Appennino Umbro Marchigiano. E' a 656 m.s.l.m., è detto Eremo di San Girolamo di Monte Cucco o Eremo di Pascelupo, nel cui territorio si trova.
Il primo abitatore, storicamente accertato dell'Eremo di Monte Cucco è il Beato Tomasso da Costacciaro, che vi ha dimorato per quasi 65 anni, e vi è santamente spirato nel 1337
.".

Però, il nome di Pascelupo potrebbe indicare qualcos'altro.
E' noto, infatti, l'episodio che vide San Francesco d'Assisi (26 settembre 1182-3 ottobre 1226)  incontrò un lupo.
Un giorno, il santo di Assisi entrò a Gubbio ma non vide nessuno.
Allora, parlò con gli abitanti.
Questi erano impauriti da un lupo.
Francesco si recò nella foresta e disse: "Fratello Lupo, in nome di Dio, ti ordino di non farmi male a me e a tutti gl'uomini".
Francesco fece il segno della Croce in bocca al lupo.
Poi, il santo gli disse: "Fratello Lupo perché hai fatto male ai tuoi fratelli? Tutti ti odiano fratello Lupo, hanno paura di te, devi smetterla, Ma io sono tuo fratello e voglio che ci sia pace tra te e gli uomini, così sarete tranquilli tutti in questa città".
Quando il lupo capì l'errore, scrollò la testa e Francesco disse agli egubini: "Il Lupo vuole vivere in pace con voi, lo vuole veramente. L'importante che mi promettete che voi gli darete da mangiare, al vostro nuovo fratello.".
In realtà, non si sa se il lupo fosse stato davvero un lupo o un brigante di nome Lupo.
Quindi, potrebbe darsi che il luogo in cui avvenne questo fatto non fosse stato Gubbio ma Pascelupo.
Il nome potrebbe dirla lunga.
Cordiali saluti.







2 commenti:

  1. "Nelle antiche cartografie, la forma toponimica quantitativamente preponderante è, ancora una volta, quella, più conservativa rispetto al postulato modello originario (Passus Lupi > Passo di Lupo = ‘passo di proprietà o di custodia di Lupo’), di Pascilupo. Il toponimo Pascelupo, ma, in antico, come si è visto, anche Passilupo (e, quale unicum, Paxilupo), costituito, com’è, da un legamento genitivale (pass- = ‘passo’ + -i = ‘di’), dovrebbe senz’altro significare o ‘passo del lupo’, o come detto, ‘passo di Lupo’, ‘passo -cioè- di proprietà di un uomo di nome Lupo’. Lupo e Lupone erano nomi personali discretamente frequenti nell’Età di Mezzo... ... Il conte Vico, ad esempio, detto “Il Lupo”, fu un importante feudatario di stirpe regale langobarda, che esercitò vasti poteri su molte delle nostre aree appenniniche, come Fossato di Vico e Sigillo: «[…] Vico, detto Il Lupo, figlio del Conte Monaldo, di Nocera. Ottone III, Imperatore nel 996, ne investì il medesimo Vico col titolo di Vicariato, il che durò fino al 1230" dal sito: http://www.pascelupo.it/

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  2. Questa nozione non mi è nuova e bene ha fatto a ricordarla. Grazie.
    Sui toponimi ci possono essere tante interpretazioni.
    Per esempio, qui a Roncoferraro (Mantova) vi è la frazione di Barbassolo.
    Secondo alcuni, il nome deriva dal gallico "borba", ossia "pozza fangosa, stagno".
    Secondo altre fonti, il nome avrebbe altre origini.

    RispondiElimina

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Ringrazio un caro amico di questa foto.