Cari amici ed amiche.
Leggete l'articolo scritto su "Italia chiama Italia" ed intitolato "Governo, Berlusconi: ‘parola torni al popolo italiano’".
Le parole scritte in quell'articolo non fanno una grinza.
Di questo articolo (che prende una lettera scritta dal presidente Berlusconi alla rivista "Tempi.it") è interessante questa parte che recita:
" Berlusconi si chiede quanti danni abbia provocato all'Italia "un ventennio di assalto alla politica, alla società, all'economia, da parte dei cosiddetti "magistrati democratici" e dei loro alleati nel mondo dell'editoria, dei salotti, delle lobby? Quanto male ha fatto agli italiani, tra i quali mi onoro di essere uno dei tanti, una giustizia al servizio di certi obiettivi politici?".
Berlusconi cita il caso dell'Ilva di Taranto, la cui chiusura e' avvenuta "grazie anche a quella che, grottescamente, hanno ancora oggi il coraggio di chiamare "supplenza dei giudici alla politica"”, e torna a chiedere: "Di quanti casi Ilva è lastricata la strada che ci ha condotto nell'inferno di una Costituzione manomessa e sostituita con le carte di un potere giudiziario che ha preso il posto di parlamento e governo? (...) Hanno "rovesciato come un calzino l'Italia", come da programma esplicitamente rivendicato da uno dei pm del pool di Mani Pulite dei primi anni Novanta, ed ecco il bel risultato: né pulizia né giustizia. Ma il deserto".
Per il Cavaliere "Enrico Letta e Giorgio Napolitano avrebbero dovuto rendersi conto che, non ponendo la questione della tutela dei diritti politici del leader del centrodestra nazionale, distruggevano un elemento essenziale della loro credibilità e minavano le basi della democrazia parlamentare. Come può essere affidabile chi non riesce a garantire l'agibilità politica neanche al proprio fondamentale partner di governo e lascia che si proceda al suo assassinio politico per via giudiziaria?". "Il Pd (compreso Matteo Renzi) ha tenuto un atteggiamento irresponsabile soffiando sul fuoco senza dare alcuna prospettiva politica - prosegue Silvio -. Resistere per me è stato un imperativo morale che nasce dalla consapevolezza che senza il mio argine - che come è evidente mi ha portato ben più sofferenze che ricompense - si imporrebbe un regime di oppressione insieme giustizialista e fiscale. Per tutto questo, pur comprendendo tutti i rischi che mi assumo, ho scelto di porre un termine al governo Letta"".
Oltre alla questione del presidente, vi sono altre cose che vanno dette.
Questo governo era nato con i migliori auspici.
Esso aveva promesso di fare quelle riforme, proprio sulla base di un programma condiviso tra Partito Democratico, Scelta Civica, Unione di Centro e Popolo della Libertà, oggi Forza Italia.
Poiché questo non era un governo tecnico (come lo era quello di Mario Monti) ma un governo politico di "servizio", in cui delle forze responsabili si erano messe in gioco per migliorare il Paese, la gente si aspettava molto da esso.
Anzi, questo governo era stato definito l' "ultima chiamata" per la politica, dato che alle scorse elezioni era emersa l'anti-politica, con l'entrata in Parlamento del Movimento 5 Stelle.
Purtroppo, questo governo non ha fatto quello che aveva promesso.
Riguardo all'abolizione dell'IMU sulla prima casa, il risultato è stato raggiunto ma ora non si è impedito l'aumento l'aumento dell'IVA.
Il blocco dell'aumento dell'IVA era nel programma di governo.
Inoltre, non è stata riformata la legge elettorale né si sono neppure iniziate le riforme delle nostre istituzioni.
La questione del presidente Berlusconi è stata solo una gravante.
Il Partito Democratico avrebbe potuto evitare che si arrivasse a questa situazione, aspettando il parere della Corte Costituzionale sulla "Legge Severino", prima votare nella Giunta per le Immunità del Senato la decadenza del presidente Berlusconi.
Invece, per risolvere i suoi pasticci interni, il Partito Democratico ha votato a favore della decadenza, lasciandosi prendere dalle sue peggiori pulsioni giustizialiste.
Se il Partito Democratico si aspettava di cacciare il presidente Berlusconi senza che questi reagisse, si sbagliava di grosso.
Inoltre, io trovo sospetta una cosa: il pranzo tra il Presidente del Consiglio Enrico Letta ed il Sindaco di Firenze Matteo Renzi.
Renzi ha detto di fare il tifo per questo governo.
La cosa è ovvia.
Renzi aspetta le elezioni primarie e cerca di fare in modo che Letta la tiri per le lunghe, così da fare sì che il Partito Democratico faccia le primarie.
Se Renzi venisse eletto segretario del Partito Democratico, si candiderebbe come premier alle prossime elezioni.
Oramai, il giochino di Renzi è stato capito!
A lui interessa solo la poltrona di Presidente del Consiglio.
Ora, chi nel Popolo della Libertà vuole continuare a sostenere il governo Letta si renda conto di ciò e si assuma le responsabilità di un eventuale fallimento del centrodestra alle prossime elezioni.
Guarda caso, sia durante l'esperienza del governo Monti e sia durante quella del governo attuale, in cui il Popolo della Libertà governa con il Partito Democratico, il centrodestra va male alle elezioni amministrative.
Certo, votare ora, con questa legge elettorale, è un salto nel buio.
Tuttavia, non può essere più pericoloso tenere in piedi un governo che non fa nulla (mentre la crisi morde) e rischiare di fare vincere il centrosinistra, non perché il centrosinistra sia forte ma perché questa coalizione ha scelto un leader democristiano ed in grado di fare breccia tra i moderati (anche se oggi ha gettato la maschera, mostrandosi giustizialista, tanta gente lo vede ancora così) e perché il centrodestra, la coalizione in cui mi riconosco e di cui faccio parte, si è suicidato?
L'onorevole Angelino Alfano è avvertito: essere responsabili è una cosa nobile.
Tuttavia, se il partner con cui si governa (il Partito Democratico) si mostra così irresponsabile nel tenere questo atteggiamento ed il governo non fa nulla di concreto (ricordo che la disoccupazione giovanile supera il 40%), non è altrettanto irresponsabile continuare a dare il sostegno a questo governo?
I nostri elettori, gli elettori del centrodestra, non ci perdoneranno ciò.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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