Ieri è iniziata la visita pastorale del vescovo di Mantova, Sua Eccellenza monsignor Roberto Busti, all'Unità Pastorale di San Leone Magno, l'unità pastorale che unisce tutte le parrocchie del Comune di Roncoferraro.
Ne avevo parlato nell'articolo intitolato "L'Epifania".
La visita è incominciata con una celebrazione presso la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista in Roncoferraro.
Erano presenti anche i parroci di Villa Garibaldi e Cadé, Barbassolo, Nosedole, Casale, Governolo e Barbasso.
La cerimonia è stata introdotta dal ritornello musicale che recitava:
"Omnes salvos facere, omnes salvos facere.
Omnes salvos facere in Christo.".
Dopo il saluto al vescovo da parte del parroco di Roncoferraro, don Alberto Bertozzi, sono stati letti i seguenti brani:
"[21] Dopo aver predicato il vangelo in quella città e fatto un numero considerevole di discepoli, ritornarono a Listra, Icònio e Antiochia,
[22] rianimando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede poiché, dicevano, è necessario attraversare molte tribolazioni per entrare nel regno di Dio.
[23] Costituirono quindi per loro in ogni comunità alcuni anziani e dopo avere pregato e digiunato li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto.
[24] Attraversata poi la Pisidia, raggiunsero la Panfilia
[25] e dopo avere predicato la parola di Dio a Perge, scesero ad Attalìa;
[26] di qui fecero vela per Antiochia là dove erano stati affidati alla grazia del Signore per l'impresa che avevano compiuto.
[27] Non appena furono arrivati, riunirono la comunità e riferirono tutto quello che Dio aveva compiuto per mezzo loro e come aveva aperto ai pagani la porta della fede. [28] E si fermarono per non poco tempo insieme ai discepoli. Dagli Atti degli Apostoli, capitolo 14, versetti 21-28.",
"[1] Lodi. Di Davide.
O Dio, mio re, voglio esaltarti e benedire il tuo nome
in eterno e per sempre.
[2] Ti voglio benedire ogni giorno,
lodare il tuo nome
in eterno e per sempre.
[3] Grande è il Signore e degno di ogni lode,
la sua grandezza non si può misurare.
[4] Una generazione narra all'altra le tue opere,
annunzia le tue meraviglie.
[5] Proclamano lo splendore della tua gloria
e raccontano i tuoi prodigi.
[6] Dicono la stupenda tua potenza
e parlano della tua grandezza.
[7] Diffondono il ricordo della tua bontà immensa,
acclamano la tua giustizia.
[8] Paziente e misericordioso è il Signore,
lento all'ira e ricco di grazia.
[9] Buono è il Signore verso tutti,
la sua tenerezza si espande su tutte le creature.
[10] Ti lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
[11] Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza,
[12] per manifestare agli uomini i tuoi prodigi
e la splendida gloria del tuo regno.
[13] Il tuo regno è regno di tutti i secoli,
il tuo dominio si estende ad ogni generazione.
[14] Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.
[15] Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa
e tu provvedi loro il cibo a suo tempo.
[16] Tu apri la tua mano
e sazi la fame di ogni vivente.
[17] Giusto è il Signore in tutte le sue vie,
santo in tutte le sue opere.
[18] Il Signore è vicino a quanti lo invocano,
a quanti lo cercano con cuore sincero.
[19] Appaga il desiderio di quelli che lo temono,
ascolta il loro grido e li salva.
[20] Il Signore protegge quanti lo amano,
ma disperde tutti gli empi.
[21] Canti la mia bocca la lode del Signore
e ogni vivente benedica il suo nome santo, in eterno e sempre. Salmo 145."
e:
"[1] Gesù riprese a parlar loro in parabole e disse:
[2] "Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto di nozze per suo figlio.
[3] Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non vollero venire.
[4] Di nuovo mandò altri servi a dire: Ecco ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e i miei animali ingrassati sono già macellati e tutto è pronto; venite alle nozze.
[5] Ma costoro non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari;
[6] altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero.
[7] Allora il re si indignò e, mandate le sue truppe, uccise quegli assassini e diede alle fiamme la loro città.
[8] Poi disse ai suoi servi: Il banchetto nuziale è pronto, ma gli invitati non ne erano degni;
[9] andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze.
[10] Usciti nelle strade, quei servi raccolsero quanti ne trovarono, buoni e cattivi, e la sala si riempì di commensali.
[11] Il re entrò per vedere i commensali e, scorto un tale che non indossava l'abito nuziale,
[12] gli disse: Amico, come hai potuto entrare qui senza l'abito nuziale? Ed egli ammutolì.
[13] Allora il re ordinò ai servi: Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. [14] Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti". Dal Vangelo secondo Matteo, capitolo 22, versetti 1-14.".
Poi c'è stata l'omelia del vescovo.
Essa è stata incentrata sulla prima lettura, il brano del libro degli Atti degli Apostoli.
Da qui, il vescovo ha preso spunto per parlare dell'attuale situazione.
Nel brano di quel libro, infatti, i Santi Paolo e Barnaba si fecero portatori del messaggio evangelico.
In quel contesto, Paolo e Barnaba dovettero soffrire molto gli attacchi degli altri.
Essi furono perseguitati ma rimasero fedeli alla testimonianza del Vangelo.
I cristiani di oggi devono essere come loro, soprattutto nel trasmettere la fede ai giovani.
Troppo spesso, aveva detto il vescovo, i giovani sono in balia di loro stessi.
Inoltre, l'attuale contesto di crisi, che sta creando disoccupazione ed insicurezza, ha complicato ogni cosa.
I giovani sono sempre più lontani dalla Chiesa, non solo fisicamente ma anche spiritualmente.
Sono sempre più inclini a trovare le "soluzioni facili".
Oggi, i cristiani devono essere testimoni.
In passato, la Chiesa si è sempre affidata al clero e ha sempre creduto di potere fare a meno del laicato.
Oggi non è più così.
Oggi, infatti, serve anche l'apporto del laicato.
Ai cristiani di oggi non servono solo predicatori ma anche testimoni.
Ciascun cristiano, con la sua vocazione ed il suo talento, è chiamato a fare ciò.
Il vescovo ha poi proseguito dicendo di essere venuto a Roncoferraro non per portare soluzioni pronte (perché ciò è impossibile) ma per dare un messaggio che testimoni il Vangelo.
Egli è venuto per confrontarsi con la comunità e con i suoi problemi.
Il vescovo ha "ammonito" parrocchie, invitandole a non chiudersi in loro stesse ma ad aprirsi agli altri, per fare una vera comunione.
Poi, ci sono state la Litania dei Santi e la Preghiera di affidamento alla Vergine Maria.
Il vescovo ha poi dato ad ogni fedele presente un'icona che dietro questa preghiera:
"Ti affidiamo, o Padre,
l'incontro della nostra comunità con il Vescovo,
guida sulla nostra strada che conduce a Te.
Siamo in cammino:
la dispersione e lo smarrimento
tra pensieri e sentimenti del mondo
ci segnano di stanchezza e di fatiche,
ma lo sguardo è fisso su di Te
e il nostro cuore si piega
agli insegnamenti della Tua Parola.
Rendici disponibili ad accogliere il Vescovo
come segno della Tua vicinanza
alla vita della comunità
e alla nostra personale.
la Sua mano sia la tua mano di Padre,
le Sue parole Tua Parola che salva,
la comunione con Lui con Te
e con tutta la Chiesa.
Rinnova o Padre il dono dello Spirito:
si apra per noi un tempo nuovo
di gioiosa fraternità
di servizio generoso alla Chiesa
di coraggiosa missione e dedizione al mondo.
Amen.".
Il Vescovo ha poi dato la Benedizione Apostolica, congedando così l'assemblea.
In sostanza, io sono d'accordo con quanto detto dal vescovo.
Io, pur con tutti i miei limiti, cerco di impegnarmi verso gli altri, ad esempio, attraverso la politica e la cultura.
Con gli altri, cerco di condividere il mio pensiero, per fare sì che si faccia qualcosa di buono e non la semplice e futile contestazione.
Oggi, con questa crisi, c'è ci si lascia prendere dalla smania della contestazione contro il sistema, senza proporre niente di costruttivo.
E' evidente che ciò non sia un servizio verso la comunità.
Invece, bisogna essere sempre costruttivi.
Mi viene in mente San Tommaso Moro, che quando venne condannato a morte (06 luglio 1535), disse: "Muoio fedele a Dio e al re ma prima di tutto a Dio".
Avrebbe potuto maledire re Enrico VIII (e sarebbe stato un suo diritto, visto che questi gli tolse ogni dignità politica ed umana) ma non lo fece.
Questo evitò di fare incattivire gli inglesi contro la Chiesa.
Allora, riflettiamo!
Termino con una mia poesia, con cui intendo omaggiare la presenza del vescovo:
"TE DEUM MMXII
"Te Deum laudamus:
te Dominum confitemur.
Te aeternum Patrem,
omnis terra veneratur. "
Certu eni pì l'annu vecchiu...
da quannu vinni lu Natali...
et comu a taliari s'havi onne alma a lu specchiu...
chistu cantu pì livari lu mali!
Oh Patri, onne alma vi pria...
pì da lu mali accussì scanzari...oh Diu...
pì la carni et lu pinzeru et l'alma...
certu nto l'annu novu...dopu chiddu cà si nniu!".
I canti della cerimonia sono stati diretti dall'amico Antonio Menegazzo della parrocchia di Governolo.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
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