Sul blog "La Croce e la Spada", ho trovato questo articolo intitolato "Nuova vittoria (illegale) dei gay":
"Chi voleva una prova di quanto la magistratura fosse politicizzata è stato accontentato. Quando il Tribunale di Brescia ha decretato che il bambino poteva continuare a vivere con la madre, anche se ella aveva intrecciato una relazione con un’altra donna, il padre separato ha presentato ricorso in Cassazione. La difesa del padre, musulmano, ha citato l’articolo 29 della Costituzione, sui “diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”, poiché egli temeva che il figlio subisse una cattiva influenza dal vivere in una famiglia omosessuale. Anche adducendo la propria cultura islamica, ostile alle famiglie gay, il padre ha richiesto la cancellazione dell’affidamento esclusivo alla madre del minore. La Prima Sezione Civile, presieduta da Maria Gabriella Luccioli, ha respinto il ricorso dell'uomo, evidenziando che alla base delle lamentele "non sono poste certezze scientifiche o dati di esperienza, bensì il mero pregiudizio che sia dannoso per l'equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale". In particolare, "si dà per scontato ciò che invece è da dimostrare, ossia la dannosità di quel contesto familiare per il bambino, che comunque correttamente la Corte d'appello ha preteso fosse specificamente argomentata".
Queste persone ora adotteranno bambini
Plauso, ovviamente, dal mondo gay-friendly. In prima linea l’esponente del PD lesbica Paola Concia, passando per Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia fino al circolo di cultura omosessuale Mario Mieli (idolo gay, noto pedofilo e coprofago).
Che buona parte della magistratura fosse politicamente schierata ormai era assodato, e questa ne è un’ulteriore prova. In merito all’assurda sentenza, la Cassazione ha deciso di colmare il “vuoto normativo” riguardante i matrimoni (quindi anche le adozioni) gay in favore di qualcosa assolutamente vietato dalla legge. Il fatto che non esista una legge che dice esplicitamente “i matrimoni gay sono vietati” non significa che siano permessi a discrezione del giudice. La legge prevede che la famiglia sia composta da una coppia eterosessuale, e questa è l’unico tipo di famiglia riconosciuto. Con questa sentenza, il giudice ha ottenuto un po’ di notorietà, e i gay hanno potuto esultare alla presunta libertà raggiunta. I capi gay arringano il loro popolo, dichiarando che il momento tanto atteso è arrivato: anche la società italiana sta cadendo nelle spire delle lobby gay. È il risultato del permissivismo e della mollezza delle istituzioni, che consentono ai giudici di spadroneggiare e usurpare il potere del Parlamento. Quei giudici non rappresentano la volontà del popolo italiano, che viceversa si esprime nel Parlamento. Esultano i gay, che non si aspettavano una vittoria così immediata. La loro feroce propaganda ha avuto affetto, e, sostenuti dal politically correct internazionale, nonché dalle istituzioni sovranazionali, potranno ora vantare un precedente legislativo in loro favore. Sarà molto più difficile, ora, applicare la legge sul matrimonio e sull’adozione, perché qualunque omosessuale potrà pretendere lo stesso trattamento delle due lesbiche di Brescia.
Decade, la società occidentale. I giudici si impadroniscono del potere in uno Stato democratico, bypassando il volere dei cittadini e favorendo le lobby gay, sempre più potenti. La morale cristiana, che per decine di secoli ha permesso l’evoluzione dell’Occidente, sta venendo progressivamente estromessa dalla società, sempre più atea, gay-friendly, pro-death e pro-eutanasia. Noi continueremo a credere e a confidare in Dio, mentre gli infedeli si accorgeranno presto dell’errore che stanno facendo. Preghiamo per loro che non sia troppo tardi.".
Prima di incominciare a commentare, desidero dire che qui la democrazia stia andando a rotoli.
Io sono ancora censurato su Facebook.
Qui si sta andando davvero oltre i limiti della decenza.
Chi mi vuole zittire (se è un uomo) abbia il coraggio e me lo dica in faccia!
Ora, parlo dell'articolo.
Qualcuno dirà che l'autore del blog e dell'articolo sopra citati sia un omofobo.
Io, che con questa persona in questione dialogo da un po' di tempo, posso dire che ciò non sia vero.
La persona in questione è un ragazzo serio.
Ora, che certa magistratura sia politicizzata è cosa vera.
Essa, tra l'altro, è più pericolosa di certe pessimi politici.
Infatti, questi ultimi sono eletti (e possono essere mandati a casa) mentre certi giudici no.
Purtroppo, quanto è successo qualche giorno fa in Corte di Cassazione è stato allucinante.
Infatti, i giudici di quell'organo hanno affidato un bambino ad una coppia di lesbiche, una delle due donne era la madre.
Ora, se è il padre è un violento, egli deve essere sanzionato e non può vedere il proprio figlio.
Però, dare un bambino ad una coppia gay non è la soluzione.
Infatti, una coppia gay può dare amore ad un bambino.
Questo è fuori discussione.
Tuttavia, per educare un bambino e farne un buon cittadino non basta l'amore.
Un bambino deve sapere che la famiglia è la cellula della società.
Per la nostra Costituzione, la famiglia è "un istituto naturale fondato sul matrimonio".
L'articolo 29 della nostra Costituzione lo dice espressamente.
Se in natura esistono il maschio e la femmina ci sarà un perché?
Quindi, la famiglia si fonda sul rapporto tra uomo e donna.
Il maschio e la femmina sono complementari tra loro.
Quindi, quei giudici che hanno emesso quella sentenza (a mio modesto parere) hanno forzato la nostra legge e la nostra Costituzione.
Questo, a mio giudizio, è grave!
Infatti, si dimostra che una buona parte della nostra magistratura sia politicizzata e che, anzi, voglia prendere il posto della politica.
Qui è a rischio la democrazia.
Infatti, attraverso certi magistrati, le varie lobbies gay, gli abortisti, i pro-eutanasia ed i vari laicisti stanno minando la nostra società.
Una volta distrutta la famiglia si arriva al tribalismo, quel tribalismo di cui ho parlato nell'articolo intitolato "Gli orrori del '68".
Per la nostra civiltà sarebbe la fine!
Cordiali saluti.
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