Leggete questo articolo intitolato "Quote latte, perquisite le sedi del Lega".
E' molto interessante la parte che recita:
""Non sono uno che parla di complotti giudiziari, non lo farò mai", ha commentato Roberto Maroni che, tuttavia, reputa strano che certe inchieste riguardino solo la Lega e il Pdl mentre per le opposizioni se ne parla sempre dopo le elezioni. "Non ci devono essere imputati di serie A che vanno alla gogna e imputati di serie B". "La notizia riportata oggi da alcune agenzie di stampa e da alcuni siti web, ovvero che io e Bossi avremmo chiesto l’immunità per contrastare l’azione investigativa della Guardia Di Finanza avvenuta ieri presso la sede della Lega di via Bellerio, è totalmente falsa e priva di ogni fondamento. La Lega non c’entra nulla con questa indagine che riguarda una società cooperativa privata che non ha alcun rapporto con il movimento" ha precisato segretario federale della Lega Nord. Poi: "La Guardia di Finanza voleva solo acquisire documenti che riguardano un dipendente della Lega e si è recata quindi sul luogo di lavoro del suddetto dipendente, cioè la sede di via Bellerio. Invito pertanto i tutti mezzi di informazione di dare conto di questa mia categorica smentita. Ho inoltre dato mandato al mio avvocato di perseguire legalmente chi ha diffuso questa notizia falsa e tutti coloro che non dovessero dare conto della falsità della notizia stessa"."
Il segretario della Lega Nord ha ragione.
Ci sono casi di cui non si parla e in cui certa magistratura mostra poca solerzia nell'operare.
Ce ne sono altri (come nel caso specifico) in cui la succitata magistratura si mostra solerte e di cui taluni mezzo di informazione parlano.
Questa è la "macchina del fango".
Io credo a quanto espresso da Maroni.
Le truffe sulle "Quote latte" non riguardano la Lega Nord.
Basti pensare a quegli "allevatori hanno allevamenti a Roma, in Piazza Navona".
Sulla pagina del "Minzolini Fan Club" di Facebook ho trovato qualcosa di molto interessante, un testo intitolato "Quanta corruzione sull'Alta Velocità":
"Dalle indagini dei Carabinieri e della Procura di Firenze risulterebbe che le gallerie dell’Alta Velocità in costruzione a Firenze siano rivestite da materiali assolutamente fuori norma che, in caso di incendio, metterebbero a rischio l’incolumità dei passeggeri, inoltre i costi sono lievitati passando dagli iniziali 500 agli attuali 800 milioni di euro. Ovviamente i soliti “giornaloni” non scrivono, forse perché i lavori sono stati affidati ad una cooperativa rossa, la Coopsette di Reggio Emilia?
In tutto ciò c’è il fondamentale ruolo di Maria Rita Lorenzetti, ex Presidente PD dell'Umbria, indagata per associazione a delinquere, abuso di ufficio e corruzione in qualità di presidente della società pubblica Italferr. Doveva controllare la Coopsette e invece avrebbe svolto il suo ruolo nell'interesse proprio, della sua famiglia e della coop rossa legata al suo partito. Indagato anche Lorenzo Brioni, responsabile relazioni istituzionali di Coopsette e marito dell'ex sottosegretario e deputato Pd, Elena Montecchi.
Qui gli ex PD e le coop rosse ci sono dentro fino al collo ma il silenzio copre l’intera vicenda né si vedono le torme dei NO TAV contestare alcunché.
C’è da aggiungere inoltre che stanno scavando sotto una scuole e gli scavi hanno determinato numerose crepe con distacchi di intonaco e di parti vetrate che avrebbero potuto mettere seriamente in pericolo l’incolumità di ragazzi ed insegnanti, per non parlare delle centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti smaltiti illegalmente da un'azienda vicina alla camorra.
I PM di Firenze stanno indagando 36 persone per associazione a delinquere e altri reati, dalla truffa alla corruzione, dal traffico illecito di rifiuti alla violazione delle norme paesaggistiche.
Una brutta tegola per il partito di Bersani alla vigilia delle elezioni: anche se nessun dirigente è indagato, sono decine le telefonate di politici intercettate nel corso dell'indagine e dall'area Pd provengono molti soggetti coinvolti.".
Ora, io sono favorevole alla TAV (anzi se governassi io l'avrei già fatta fare da un bel pezzo) ma una cosa la devo dire.
A prescindere dal fatto che la vicenda qui riportata sia accaduta o meno (sono garantista), voglio porre una domanda semplice semplice: perché non si parla di questo caso?
Quando un deputato del Popolo della Libertà, della Lega Nord o di un altro partito del centrodestra viene indagato o citato in indagini, ci sono subito processi mediatici e certi giudici sono molto solerti nell'espletare il compito.
Quando ad essere toccati sono quelli dell'altra parte, nessuno dice niente e gli stessi giudici preferiscono prendere tempo.
Questo non è accettabile.
Il Popolo della Libertà è costretto, per esempio, a non candidare Marcello Dell'Utri.
Ora, non conosco personalmente Dell'Utri (sicuramente andrei d'accordo con lui, visto che siamo due bibliofili) ma su di lui posso dire una cosa: è uno che risponde.
Io gli avevo scritto ed avevo ricevuto risposta.
Mi ero rivolto ad altre figure a me vicine (da un punto di vista geografico) ma del campo avverso.
Ancora sto aspettando la risposta.
Trovare un politico che risponde ai cittadini è una rarità.
Dell'Utri è uno di questi.
Ora, nell'immaginario collettivo, purtroppo, Dell'Utri è l'amico dei mafiosi, perché contro di lui ci sono stati processi mediatici e giudiziari, spesso spettacolarizzati.
Anche l'attuale presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, mi aveva risposto.
Mi ero rivolto a lui e lui aveva avuto l'accortezza di rispondere.
Politici come Dell'Utri e Formigoni sono ottimi perché interloquiscono con i cittadini.
Lo stesso discorso lo posso fare per Davide Boni, che mi fa sempre gli auguri ad ogni compleanno, attraverso Facebook.
Eppure, questi vengono attaccati spesso.
Qualcosa di strano c'è.
Cordiali saluti.
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