Il caso della Banca "Monte dei Paschi" di Siena è un po' il simbolo di una certa politica.
Com'è noto, la banca senese si trova in una regione, la Toscana, che storicamente è di sinistra ed è ad essa legata.
In pratica, la sinistra attua il "metodo" proposto da Antonio Gramsci.
Il noto politico comunista sardo sosteneva che in Italia non si poteva fare la rivoluzione, come nell'Impero Russo, essendoci una forte borghesia.
Così, per acquisire potere, il Partito Comunista doveva prendere i gangli vitali della società.
Questi gangli vitali sono il mondo imprenditoriale, il mondo agricolo, le banche e le associazioni.
Così, attraverso le cooperative, il Partito Comunista prendeva una larga fetta del mondo imprenditoriale.
Inoltre, il partito si insinuò anche nei comitati di paese dei vari Comuni, trasformandoli in organi di propaganda.
Basti pensare alle varie "Feste dell'Unità".
Qui nel Mantovano, una terra "rossa", se ne fanno.
Attraverso i sindacati, che Lenin definì con il termine "cinghia di trasmissione", il partito poté prendere il controllo dei lavoratori.
Attraverso suoi uomini più moderati, i comunisti poterono prendere il controllo di parte della borghesia.
Se poi aggiungiamo l'errore da parte del Concilio Vaticano II di non condannare il comunismo, la frittata è fatta.
Questa fu la rivoluzione che il grande pensatore cattolico Plinio Correa de Oliveira definì "a marcia lenta".
Ora, il Partito Democratico attuale usa gli stessi metodi, essendo la sua élite legata a quel modello.
La Banca " Monte dei Paschi" di Siena è un simbolo di quel sistema.
In realtà, in Italia ci sono tante "piccole Banche "Monte dei Paschi di Siena", nelle associazioni e in tutti gli altri settori della società.
Perché ci sia una piena democrazia (parola di cui molti si riempiono la bocca), i cittadini devono essere consci di ciò e a ciò devono reagire.
Cordiali saluti.
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