Leggete queste parole dette dalla professoressa Marina Corradi:
"La speranza è che tutta la sofferenza non sia un cieco destino diretto a un nulla. La speranza inaudita è che tutto questo abbia un senso: a noi uomini difficilmente leggibile, e tuttavia reale. La certezza di un destino buono che ci attende.".
Ringrazio l'amica Irene Bertoglio che mi ha dato questo spunto.
Queste parole sono riportate nel suo libro "Intervista ai Maestri".
Mi ricordo che, mentre studiavo alle Scuole Superiori, la mia professoressa di religione diceva sempre che il dolore non era mai fine a sé stesso.
Bisogna sempre sapere guardare oltre il dolore.
Del resto, le vite di santi e martiri, come Sant'Agnese (che è festeggiata oggi) o San Tommaso Moro.
Figure come loro patirono un dolore immenso ma non si fecero abbattere da questo.
Non fecero cadere le loro braccia, di fronte alle tragedie che stavano incombendo sulle loro persone.
Al contrario, essi guardarono oltre.
Essi guardarono alle testimonianze che avrebbero lasciato ai posteri (e quindi al messaggio di salvezza che avrebbero tramandato) e al loro approdo ad una vita migliore.
Noi dobbiamo fare lo stesso.
Il dolore non può distruggerci, a meno che non siamo noi a permetterlo.
Cordiali saluti.
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