Siamo in Gerusalemme, nel 1125.
La città santa ed attuale capitale dello Stato di Israele era capitale del Regno di Gerusalemme, regno crociato.
Proprio i Crociati decisero di implementare un grande piano edilizio per migliorare la città.
Essi decisero di intervenire sul Monte di Sion, ove ripararono alcuni edifici sacri che furono distrutti dal califfo Al Hakim (985-1021) nel 1009.
Tra questi, ci furono la chiesa di Santo Stefano, il Cenacolo e la "Cappella della Galilea".
Quest'ultima fu una chiesa che si trovò sul posto in cui Gesù apparve risorto di fronte agli Apostoli.
Durante i restauri in questo edificio, un vecchio muro crollò e gli operai si trovarono di fronte ad una caverna.
In questa caverna vennero rinvenuti una corona d'oro ed uno scettro.
Sbigottiti, gli operai andarono dal Patriarca.
Questi si consultò con un asceta ebreo caraita.
Questi giunsero ad una conclusione che si trattasse della Tomba di re Davide.
Il Patriarca volle fare perlustrare il luogo ma gli operai erano spaventati.
Così, l'ingresso alla grotta venne fatto murare.
Il viaggiatore ebreo Beniamino da Tudela visitò Gerusalemme nel 1170 ed affermò: "E così le tombe di Davide e dei re di Giuda non possono essere identificate".
In seguito, comunque, la tomba venne riportata alla luce ed inserita nella Basilica del Monte di Sion, causando problemi.
Nel 1551, il luogo fu preso dai musulmani e convertito in moschea.
Il sito "Christus Rex", nel suo articolo intitolato "S. Stefano e il Re Davidesul Monte Sion dice:
"Fin dai tempi di Erode, la tradizione ebraica indicava su questa collina il luogo della fortezza conquistata da Davide, la fortezza del Sion. Anche i cristiani che vi erano stabiliti, dunque, si consideravano stabiliti sul Monte Sion. Un’altra memoria indelebilmente attaccata al Sion fu quella del protomartire S. Stefano. Nel 415 il suo corpo era stato trasferito al Sion finché l’imperatrice Eudocia non ebbe portato a compimento nel 460 la basilica costruita a nord di Gerusalemme, espressamente per accoglierne le reliquie.Dopo la traslazione, il luogo fu ancora menzionato dai pellegrini come una tomba, e chiamata anche Tomba di Davide, da alcuni, facendo nascere così l’infelice leggenda che nei secoli XIV e XV fu una delle ragioni dell’espulsione dei cristiani da questo santuario.
La tradizione che collega il Sion con la Tomba di Davide si rifà al testo biblico, soprattutto 1Re 2,10, che indica nella “Città di Davide” il luogo di sepoltura del Re. Anche S. Pietro, nel suo primo discorso dopo la Pentecoste (Acts 2,29) tenuto nel Cenacolo, proclama che la tomba di Davide “è ancora oggi fra noi”. È questa la ragione per cui la tomba di Davide è stata localizzata nel Sion Cristiano e la Chiesa di Gerusalemme ogni anno ne celebrava la memoria.
La memoria di Davide è ancora oggi venerata dagli Ebrei
Secondo i pellegrini nella Basilica del Sion si trovavano: la colonna della Flagellazione, il corno per l’unzione dei Re e in particolare di Davide, la corona di spine, la lancia, le pietre usate nella lapidazione di S. Stefano, il calice adoperato dagli Apostoli, ecc.".
Oggi c'è un cenotafio di re Davide.
Peccato, però, che il cenotafio sia una tomba vuota.
A questo punto, dovremmo porci questa domanda: dove sono finite le spoglie e la corona di Davide, re di Israele e santo della nostra Chiesa?
Dei resti umani ed una corona non possono sparire così!
Potrebbero essere finiti in qualche chiesa, senza che nessuno lo sapesse, per evitare i problemi con i musulmani?
Del resto, una cosa del genere fu fatta nell'828 AD, quando le ossa di San Marco furono portate via da Alessandria d'Egitto e traslate a Venezia, nella Basilica di San Marco.
Di sicuro, questa storia mostra quanto c'è in comune tra gli ebrei e noi cristiani.
Di questa storia parla anche il libro scritto da Karen Armstrong "Gerusalemme-storia di una città tra Ebraismo, Cristianesimo ed Islam".
Il libro è stato stampato per conto della casa editrice Mondadori.
Se qualcuno ha qualche nozione in più non si faccia problemi a contattarmi.
Cordiali saluti.
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